Sasso Marconi è un paese collinare sopra Bologna ed oggi vi arriva la Reggiana, o meglio la Reggio Audace come si chiama dopo il fallimento del vecchio sodalizio di Mike Piazza, sempre sostenuto dalla tifoseria e che nei fatti ha ampiamente tradito il mandato e la fiducia della sua tifoseria.
In un piccolo stadio immerso nel verde e intitolato a Giacomo Carbonchi, c’è solamente una tribuna la cui capienza massima consta di 1.800 persone. Dalla stazione ci si arriva in meno di 5 minuti seguendo un piccolo sentiero simile a quelli di montagna. Per l’occasione l’unica entrata viene divisa in due tramite delle transenne: una riservata per i locali l’altra per gli ospiti, controllate a vista da alcuni agenti delle forze dell’ordine (circa una decina) che rimango fino alla fine dell’incontro ma solo per presidiare la zona, senza mai essere costretti in alcun modo ad intervenire.
L’affluenza odierna si attesta a 700 spettatori, poco più di 350 quelli provenienti da Reggio Emilia che avevano bruciato tutta la loro scorta di 230 tagliandi concessi in prevendita, ai quali si sommano tutti quelli che hanno potuto liberamente acquistare il biglietto ai botteghini nel giorno stesso della partita. Magia delle serie minori, lontano dall’isteria con cui generalmente viene gestito il calcio.
Una decina di pezze colorano il settore ospiti con “Teste Quadre” e “Gruppo Vandelli” a dirigere come sempre l’orchestra del tifo, mentre un paio di bandieroni rinforzano l’impatto cromatico e ne restituiscono dinamismo. Ottimi a livello canoro, non si fanno mancare offese contro parmensi e sampdoriani (nemici storici), intonandone invece altri in favore dei genoani.
In definitiva sono stati 90 minuti di tifo continuo, senza interruzione alcuna, nemmeno dopo il fischio finale che ha sancito una larga vittoria reggiana per 4-0, in attesa del derby contro il Modena del 2 dicembre ormai alle porte, sfida fra le due squadre più accreditate al salto in Serie C.
Luigi Bisio