Rivedo i riminesi dopo le due decisive sfide del finale di stagione, la prima: la vittoria promozione in quel del quartiere Corticella di Bologna; la seconda invece ad Anzola Emilia, per la vittoria di Supercoppa Emilia-Romagna contro la Vigor Carpaneto.

Cielo uggioso per tutta la giornata, con annesso acquazzone alla mia partenza dal cuore dell’Emilia, breve sosta a Bologna Centrale (dove, visto l’orario, evito totalmente le folle di Papa Boys posizionati in quel momento nel centro città) e poi partenza col regionale per Porretta Terme.

Al mio arrivo a Sasso Marconi, l’orologio segna le ore 12:30. Dopo una sosta nel piazzale della stazione per il classico pranzo domenicale di noi “partitellari”, mi dirigo verso il centro sportivo della squadra locale, a pochi minuti di distanza dallo scalo ferroviario della cittadina di 14.000 anime in provincia di Bologna.

Pian piano arrivano le 15 e con calma, entro nel terreno di gioco. Come detto, non è la prima volta che vedo gli ultras riminesi, e, confermando il loro stile, entrano e tifano già nell’immediato inizio della partita.

Sono circa una sessantina i tifosi biancorossi giunti oggi a Sasso Marconi, da una parte troviamo i drappi dei club Collettivo Riminese e Sangiuliano 1975, nella parte scoperta della tribuna si vedono invece quelli più marcatamente ultras di RWS, Vecchia FAB e, più defilato, un bandierone di una sezione di tifosi riminesi di Milano.

Anche quest’oggi ho particolarmente gradito il supporto degli ultras riminesi, anche per via del tamburo (che ho sempre apprezzato) che ha accompagnato il tifo per tutta la partita, suonato veramente bene. Fattore determinante del tifo positivo degli ultras riminesi, l’immediato vantaggio della loro squadra, che fa aumentare l’entusiasmo nel settore.

Il repertorio canoro va dai classici cori per la squadra, agli amici diffidati ed anche verso gli ultras scomparsi (cito un “onoriamo Massimo Cioffi”, visto il legame di amicizia tra Rimini e Sambenedettese). Nella ripresa il tifo parte a rilento, la “colpa”? Il bar locale che spilla birra a non finire.
Alla ripartenza coi cori vengono “omaggiate” le tifoserie rivali di Cesena, Pesaro e Teramo. È proprio verso i rivali pesaresi che vengono maggiormente concentrati i cori di scherno, visto l’imminente derby di Coppa Italia di Serie D programmato per mercoledì 4 ottobre alle ore 15.

Dopo il gol del raddoppio, il tifo si mantiene su buoni livelli fino al termine della gara, quando l’intera squadra del Rimini, raccoglie gli applausi dei suoi tifosi. Sul piano visivo, i battimani sono ben riusciti e coordinati dal tamburo, varie torce vengono accese (non solo al momento dei due gol), ed è molto bella anche la sciapata sulle note di “Rimini vai…”. Sventolio abbastanza continuo anche di bandiere e bandieroni. Per i locali cito giusto un “FORZA SASSO” ed una bandiera gialloblu (i colori sociali della compagine locale) sventolata ogni tanto.

Al fischio finale, corsa olimpionica verso la stazione, per prendere il treno che mi riporta verso casa. Questa volta sì con le ondate di fedeli di ritorno dalla giornata papale per le vie del centro, un altro tipo di fede da quella che ho avuto modo di toccare con mano in quel di Sasso Marconi.

Francesco Passarelli.