Stadio vecchio stampo con un’unica gradinata neroverde (colori sociali dei padroni di casa del Saviano), campo in terra battuta, settore ospiti (se così vogliamo chiamarlo) senza gradini ma con ultras al seguito: in tempi di sovraesposizione narrativa del romanticismo anche per milionari viziati delle massime serie, c’è davvero qualcosa di più romantico di questo?

Saviano-Ottaviano è tutto ciò e molto di più, una partita dal sapore di altri tempi, che solo in categorie come l’Eccellenza si può riassaporare.

L’ingresso in campo delle due squadre è accompagnato da cori molto potenti degli ospiti, il tutto con annessa accensione di torce, ad aggiungere un tocco di suggestione all’atmosfera.

I padroni di casa, dietro lo striscione “Teste Matte” seppur per la maggior parte di età molto giovane, si divertono e cantano anche essi senza sosta, con uno stile diverso dagli ospiti, ai quali invece va riconosciuta sicuramente una ormai nota a tutti e sdoganata “cazzimma” nel cantare. La loro età media, guardandoli attentamente è superiore, offrono un buon mix sia di ragazzi navigati che giovanissimi che ha influito sulla migliore amalgama del gruppo.

Alla fine sul campo sono i padroni di casa ad imporsi con un netto 3-1 che li aiuta a scalare la classifica, ma più di tutto è stato l’ambiente la vera chicca di questa gara da veri amatori del genere.

Emilio Celotto