Altro mercoledì infrasettimanale in cui sono presente sui campi: questa volta mi trovo in quel di Martorano, centro sportivo del Romagna Centro in cui la Savignanese disputa le partite casalinghe, in attesa di rientrare a Savignano sul Rubicone dove il locale è impianto è in attesa di essere adeguato alla categoria in cui la compagine è da questa stagione neo-promossa.

Grazie ai fuorisede campobassani, che mi avevano già ospitato in parecchie occasioni (e che ringrazio per il passaggio), partirò in auto da Bologna per questa trasferta che, giocandosi in un pomeriggio in mezzo alla settimana, non porterà ovviamente grossi numeri: 8 ragazzi suddivisi in 2 macchine sopraggiunti non solo da Bologna, ma anche da Modena e Siena.

Arriviamo in quel di Martorano proprio mentre sta per iniziare la partita, perciò mi dirigo in gran fretta in campo e i ragazzi nel settore loro dedicato ai margini della tribuna principale.

Circa un centinaio i presenti complessivi a questo incontro. Com’era prevedibile, per il pubblico “casalingo”, non c’è niente di rilevante da segnalare, quindi la mia attenzione è esclusivamente catalizzata dagli ospiti.

Agli 8 fuorisede con i quali mi ero mosso, si aggiungono un’altra decina di ragazzi giunti da Campobasso: non si poteva chiedere loro molto di più, soprattutto in una terra in cui di lavoro ce n’è veramente poco e quei fortunati che ce l’hanno, se lo tengono stretto e quindi, in un caso o nell’altro, resta comunque difficile raccogliere proseliti per trasferte in queste condizioni.

I sostenitori del Lupo si attivano parecchio per motivare la loro squadra. Chiaramente tra un coro e l’altro c’è qualche pausa, ma già appendere il drappo qui, è una piccola grande vittoria per loro.

Dietro le insegne della “Curva Nord Campobasso” (e “Diffidati Presenti”) apprezzo la costanza nei cori,  fra i quali ne cito alcuni per la squadra cantati per parecchi minuti, intervallati da cori secchi seguiti da tutti i presenti, così come i vari battimani. Non mancano critiche alla repressione, sostegno al movimento ultras in generale ed un emblematico “Noi non siamo per dilettanti” nelle fasi finali della partita.

Nonostante la sconfitta sul campo, la squadra si porta sotto il loro settore per salutarli e ringraziarli del supporto offerto alla causa. Il post partita prosegue per almeno un ora nel bar del centro sportivo, tra una birra e l’altra continuano i cori per il Lupo, tra gli sguardi incuriositi dei bambini della scuola calcio del Cesena, presenti nell’attiguo campo di allenamento.
Altre 15 minuti di chiacchiere all’esterno del campo, poi tra abbracci e pacche sulle spalle, il gruppo si divide: chi alla volta di Campobasso, chi alla volta di Bologna.

Francesco Passarelli