La storia calcistica del Savoia degli ultimi vent’anni è un’odissea che non sembra trovare pace: fallimenti, ben 3, presidenti che restano in carica pochi attimi e cordate, quasi sempre composte da forestieri, pronte a rilevare il pacchetto societario della compagine campana più antica (anno di fondazione 1908), ma soprattutto progetti di rinascita e di stabilità sportiva che spesso cozzano con vicende giudiziarie che troncano sul nascere i sogni di gloria (Lazzaro Luce, il presidente che ha riportato i bianchi in Lega Pro, e Antonio Nuzzo, l’imprenditore della promozione in serie D, entrambi invischiati in vicende giudiziarie che li hanno poi spinti ad allontanarsi dal calcio).
In una situazione confusionaria anche lo stadio è sempre stato un problema di non poco conto, spesso infatti gli Oplontini sono stati costretti a cercare ospitalità altrove: Portici e Napoli negli anni ’90, oggi Mugnano, seppur per altri motivi. L’unica certezza rimangono gli ultras della curva sud, che nonostante una situazione spesso ballerina, non hanno mai mollato.
Oggi al Vallefuoco di Mugnano, impianto prestato a molti club della Campania (Giugliano e Frattese in passato, solo per citare alcuni esempi) i torresi presenti sono oltre 400, speranzosi di centrare una vittoria importante in ottica play off. Il secco 3-0 premierà poi il loro tifo, sempre continuo per tutti i 90 minuti.
Dalla Puglia giungono in circa 30 unità, anche loro molto continui nel tifo ma con il morale sotto i tacchi, visti gli ultimi deludenti risultati che hanno allontanato i biancorossi dalla zona play off. Sul fronte dell’ordine pubblico nulla da segnalare.
Michele D’Urso