Inizia dunque il campionato di Serie D e per il Savona, inserito nel girone A, la prima sfida da affrontare è quella contro la formazione piemontese del Borgaro Nobis, tra le mura amiche dello stadio Bacigalupo.

Sugli spalti non c’è indubbiamente il pubblico delle grandi occasioni, complice, quasi certamente, il gran caldo che avrà indotto più di qualcuno a trascorrere questi ultimi scampoli d’estate in spiaggia. Otre al fatto che l’avversario di quest’oggi è pressoché sconosciuto. E questo, di certo, non alimenta le eventuali file davanti ai botteghini dello stadio.

Lo zoccolo duro della tifoseria savonese è comunque presente, come al solito, sui gradoni della Gradinata Perachino, per sostenere gli “striscioni” in questa prima sfida di campionato. Nessun tifoso presente, invece, per quanto riguarda la squadra ospite.

Gli Ultras del Savona si compattano nella parte centrale del proprio settore e iniziano a sostenere la squadra con molta continuità. Alcuni bandieroni biancoblu sventolano spesso e vengono effettuate anche diverse manate. Numerosi i cori a sostegno della squadra impegnata sul rettangolo di gioco, ne vengono lanciati anche alcuni all’indirizzo degli odiati rivali della Sanremese, che verranno in trasferta a Savona tra due domeniche, per un derby che si annuncia molto interessante. Da segnalare, inoltre, i cori in ricordo di Claudio Bosano, figura storica della tifoseria biancoblù.

Sul manto erboso la squadra del Savona risponde presente al primo impegno di questo campionato e ottiene un’importante vittoria per quattro reti a uno sulla formazione ospite. Dopo un primo tempo terminato a reti bianche, il Savona trova il gol del vantaggio nei primi minuti della seconda frazione di gioco. Da quel momento in poi la partita è totalmente in discesa: il Savona trova altri due gol in pochi minuti e, dopo la rete che accorcia momentaneamente le distanze da parte del Borgaro, siglata alla mezzora del secondo tempo, a pochi minuti dal triplice fischio del direttore di gara sigla anche la quarta ed ultima rete.

Testo di Daniele Caroleo.
Foto di Antonio Scaringi.