Due tra le rivali storiche del ponente ligure, Savona e Sanremese, si affrontano anche quest’anno per l’accesso al turno successivo della Coppa Italia di Serie D. In un mercoledì dei primi di ottobre, all’orario quanto mai scomodo delle 15, le squadre scendono dunque in campo al Bacigalupo di Savona, davanti ad un pubblico sostanzialmente molto esiguo.

Anche in Gradinata, il settore più caldo della tifoseria di casa, non si registrano numerose presenze, evidentemente dovuto anche al fatto che la partita, come detto, viene giocata in un giorno infrasettimanale nel primo pomeriggio. Sono affissi, comunque, gli striscioni dei gruppi ultras della tifoseria savonese e i ragazzi presenti si daranno, come sempre, un gran da fare per sostenere la propria squadra in campo, mentre i bandieroni biancoblu sventoleranno continuamente nella parte bassa del settore.

Nella porzione di stadio dedicata ai tifosi ospiti sono presenti una quindicina di ultras provenienti da Sanremo, con al seguito un paio di drappi, che verranno appesi in balaustra, e un bandierone, che verrà sventolato costantemente nel corso della partita.

Diversi i cori ostili da entrambe le parti. L’apporto vocale risulta costante e intenso in entrambi i settori, nonostante le poche presenze. Tutte e due le tifoserie effettueranno alcuni battimani molto ben coordinati. Gli ultras ospiti, inoltre, effettueranno una discreta sciarpata.

Sul campo la partita è molto noiosa e avara di emozioni. La Sanremese si porta comunque in vantaggio grazie ad uno svarione difensivo della formazione savonese e porterà dunque a casa l’intera posta in palio grazie a quest’unica segnatura. Il gol e la vittoria finale scatenano, ovviamente, l’entusiasmo della tifoseria ospite, che a fine partita festeggerà insieme ai propri giocatori, irridendo gli ultras avversari. La tifoseria di casa, dal canto suo, subisce questa sconfitta che va ad aggiungersi ad un inizio campionato di certo non esaltante, che sta suscitando non pochi malumori tra i sostenitori biancoblu.

Testo di Daniele Caroleo.
Foto di Antonio Scaringi.