Come rivista saremmo da “allerta spoiler”, visto che già avevamo parlato dei quarti di finale, ma facciamo un passo indietro. In occasione degli ottavi della Coppa Italia di Serie D, decido di assistere alla sfida tra la Scafatese e il Martina. Le due squadre, che militano in gironi diversi, vivono un ottimo momento di forma. Le rispettive tifoserie, poi, ognuna nel suo piccolo, non hanno certo bisogno di presentazioni.

Il calcio d’inizio è fissato alle 14, ma giungo a Scafati con due ore di anticipo rispetto al calcio d’inizio. Rimetto piede nel centro vesuviano dopo circa 15 anni, da una partita dei canarini contro il Monopoli. Arrivato a destinazione mi reco direttamente allo stadio, notando in giro molti adesivi e scritte riconducibili agli ultras locali, che esprimono in tal modo il loro radicamento nel contesto sociale della città. Ammiro anche lo stupendo murales del gruppo FEDAYN 1992, un sodalizio entrato di diritto nella storia ultras di Scafati, facendosi apprezzare dentro e fuori la regione. Successivamente passo davanti al palazzetto dello sport, il famoso “PalaMangano”, che ospita gli incontri della massima serie, dove vedo altri murales, sia degli ultras del basket che di quelli del calcio. Ben disegnati e definiti rappresentano un vero spettacolo ai miei occhi. Se a ciò aggiungiamo la giornata soleggiata e la temperatura abbastanza calda, nonostante il mese di dicembre, tutto mi sembra perfetto.

Il tempo, tuttavia, vola inesorabilmente, così decido di tornare allo stadio giusto in tempo per godermi l’arrivo degli ultras martinesi, giunti in una quindicina di unità a bordo di un monovolume e un paio di macchine. Subito dopo metto piede sul rettangolo verde per vivere questa bella sfida sugli spalti e in campo. Se il Martina è al quinto posto nel raggruppamento H, la Scafatese guida il girone I, che comprende soltanto due squadre campane, in mezzo a tante calabresi e siciliane. Una volta entrato, mi rendo conto che lo stadio è rimasto inalterato rispetto alla sfida di quindici anni fa, salvo qualche piccolo ritocco.

Volgendo gli occhi al settore ospiti, noto con piacere i vessilli della tifoseria martinese, che ho avuto già modo di apprezzare nella trasferta di Nardò. Dall’altro lato, gli scafatesi arrivano all’ultimo momento, del resto il giorno infrasettimanale e l’orario non aiutano. All’entrata delle squadre, i pugliesi effettuano una piacevole coreografia, esponendo un bandierone con lo stemma del Martina Calcio 1947 e accendendo un paio di fumogeni azzurri. L’effetto è sicuramente gradevole; inoltre, mentre la coreografia è in corso, sventolano anche tre bandieroni in balconata. Contestualmente, i padroni di casa sistemano gli striscioni, alzano uno stendardo e sventolano un paio di bandiere; successivamente, dopo il saluto della squadra, si compattano a centro curva.

Nel primo tempo gli scafatesi alternano cori brevi, accompagnati da battimani, ad altri a rispondere. Esteticamente sono molto belli, grazie alle innumerevoli bandiere che fanno sventolare per buona parte della frazione. Anche se il loro sostegno registra qualche comprensibile pausa, noto con molto stupore che il numero dei presenti in curva aumenta incredibilmente ogni minuto. Nessuno, evidentemente, vuole mancare a questa partita dei canarini e tutti desiderano fornire il proprio contributo al tifo.

Passando agli ospiti, i martinesi non sono numerosissimi, ma queste sono le presenze che hanno forse più valore, considerando il giorno infrasettimanale, la distanza e l’importanza della competizione. Gli ospiti incitano la squadra per buona parte della gara, effettuando tantissimi battimani e sventolando continuamente i tre bandieroni dei gruppi, cui aggiungono uno stendardo e una bandierina. Anche loro si prendono alcune fisiologiche pause, ma al trentatreesimo minuto esultano fragorosamente per il gol partita siglato da La Monica, che alla fine dei novanta minuti consente ai pugliesi di superare il turno.

Tornando ai padroni di casa, nel secondo tempo i campani si compattano ulteriormente e offrono una buona prestazione. L’intensità del loro sostegno aumenta nettamente rispetto alla prima parte di gara e la loro curva è costantemente colorata da stendardi, bandiere e bandieroni. Effettuano anche diversi battimani e cantano svariati cori tutti stretti in un abbraccio, come nel tipico stile campano. Inoltre, in questa seconda frazione, le pause calano decisamente, fino a scomparire.

Sul fronte pugliese, i martinesi continuano a mostrare il loro valore incitando la squadra costantemente ed effettuando battimani. In aggiunta, colorano il lungo e ampio settore sventolando continuamente i bandieroni, per una presenza sempre attiva. Dopo i sei minuti di recupero, il Martina si qualifica al turno successivo, dove affronterà l’Enna, che ha superato la Reggina. Prima di rientrare negli spogliatoi, entrambe le squadre vengono applaudite dalle rispettive tifoserie. I giocatori del Martina, naturalmente, festeggiano sotto al settore ospiti per diversi minuti, unendosi ai cori degli ultras.

Finisce così questa splendida giornata, ma prima di terminare ringrazio l’addetto stampa della Scafatese Giuliano Pisciotta, che mi ha permesso di svolgere il mio lavoro nelle migliori condizioni, cosa purtroppo non sempre così scontata in tutti i campi. A questo punto, calate le tenebre, non mi resta che prendere la Circumvesuviana in direzione Napoli per poi tornare a casa, a dir poco soddisfatto per lo spettacolo offerto dalle due tifoserie.

Marco Gasparri