L’ambiente calcistico scafatese non è propriamente nel suo momento migliore. Ormai sono anni che la società non va oltre il campionato di Eccellenza e purtroppo, si sa, il tifoso normale prima o poi si disaffeziona, si scolla dal seguito costante per conservare tutt’al più un latente sentimento in attesa di innesco e di entusiasmo per riaffiorare in superficie. Discorso che non vale però per gli ultras, che restano sempre al proprio posto, sulle loro amate gradinate, come nel passato così fino al futuro, a prescindere dal risultato e dalla categoria.
Oggi, però, in seguito alle numerose delusioni che la Scafatese sta regalando, nel tentativo di dare uno scossone all’ambiente, gli ultras hanno deciso di non tifare, in segno di protesta, limitandosi a cantare per i diffidati e per la buon’anima di Peppe “O Ner”, loro fratello di Curva venuto a mancare un anno fa.
A differenza dell’ultima volta in cui ho assistito ad una partita dei Canarini, un paio di mesi fa, il pubblico è sicuramente meno numeroso ma in compenso ho potuto apprezzare i tantissimi giovani che hanno partecipato alle attività degli ultras e che, nonostante il clima non proprio entusiasmante, hanno collaborato sposando la causa della protesta. Ciò fa capire il tanto lavoro che viene fatto dagli ultras per cercare di avvicinare quanti più appassionati possibile. Si vede anche che questi ragazzi hanno capito che non si è tifosi solo quando la squadra va bene, ma soprattutto quando c’è da rimboccarsi le maniche allorquando le cose non vanno per il verso giusto. È evidente che l’impegno profuso in questa direzione sta dando i giusti frutti, specie considerando che parliamo di una squadra che sta deludendo le aspettative, figuriamoci in caso di lotta per il vertice quanti fiori possono sbocciare.
Dalla parte opposta gli ospiti della vicina Santa Maria la Carità, presenti in una quarantina di unità, davvero carichi, molto colorati ed entusiasti, hanno utilizzato parecchia pirotecnica e hanno fatto un gran bel tifo. Per i sammaritani che stanno disputando per la prima volta un campionato di Eccellenza, sicuramente essere in uno stadio storico come il Comunale di Scafati, contro la blasonata Scafatese, ha contribuito alla loro voglia di esprimersi al meglio e devo dire che ci sono riusciti alla grande. Che tra gli ospiti ci fosse entusiasmo lo si era già notato in settimana, grazie all’esposizione di striscioni in centro per invitare la città a partecipare a questa trasferta. Buona la risposta, soprattutto in termini di qualità per questa matricola. Va un po’ meno bene invece in campo, dove a spuntarla è la Scafatese che vince per 1 a 0 e regala finalmente un piccolo sorriso ai suoi tifosi.
Emilio Celotto