Mercoledì scorso alle ore 17 di Buenos Aires, le 21 in Italia, nel quartiere denominato Floresta, si è giocato il big match della serie B Metropolitana, la terza serie del calcio argentino, corrispondente alla nostra serie C.
Per l’occasione, si affrontavano il Club Atletico All Boys, squadra locale che rappresenta proprio il quartiere Floresta, ed il Club Atletico Atlanta, del vicino quartiere di Villa Crespo. Un derby tra due compagini storiche del calcio argentino. Una delle tante stracittadine che si disputano ogni settimana a Buenos Aires.
La partita la dominano e la vincono gli ospiti dell’Atlanta, per 3 a 2, con i ragazzi dell’Albo (soprannome dell’All Boys) che nel secondo tempo sono arrivati ad un passo dalla rimonta, dopo essere andati sotto di ben 3 reti a 0.
Al termine dell’incontro i giocatori dell’Atlanta si sono portati sotto il settore in cui erano stati fatti accomodare alcuni rappresentanti della loro società, dirigenti ed accompagnatori del club, quindi non tifosi facinorosi, né tanto meno barra bravas del Bohemio (soprannome con cui, a sua volta, é conosciuto il Club Atletico Atlanta).
Qualche coro in mezzo al campo per festeggiare la vittoria da parte dei giocatori bohemios prima di rientrare negli spogliatoi, a cui naturalmente si sono uniti anche i membri del club presenti in quel momento sugli spalti. A quanto si dice, nessuna offesa nei confronti dei padroni di casa. Insomma, niente di che.
Ma la rabbia e la frustrazione dei barra bravas dell’All Boys era comunque tanta ed ha trovato modo di esplodere al momento dell’uscita dallo stadio, quando si sono trovati il portone d’ingresso della loro gradinata sbarrato da poliziotti in tenuta antisommossa, la cosiddetta Guardia de Infanteria, che con scudi, sfollagente e bombolette spray urticanti hanno impedito ai tifosi di casa di lasciare lo stadio.

Stando alle fonti interne della polizia di Buenos Aires, il motivo di questo atteggiamento da parte delle forze dell’ordine era dovuto alla volontà di evitare che i barra bravas dell’All Boys si riversassero in massa per strada ad aggredire dirigenti ed accompagnatori dell’Atlanta, per  vendicarsi della sconfitta.
Ma tant’è, vero o no, scelta giusta o scriteriata che sia, tutto ciò non ha fatto altro che esasperare ulteriormente gli animi, dando vita ad una vera e propria guerriglia urbana tra poliziotti e tifosi dell’All Boys, che ha avuto come teatro le vie intorno allo stadio “Malvinas Argentinas” e che si è protratta a lungo.
Il bilancio finale parla di diversi feriti e contusi da entrambe le parti, diversi mezzi danneggiati, sia tra quelli delle forze dell’ordine, sia tra le auto parcheggiate in zona ed almeno tre arresti tra i tifosi di casa.
Nelle ore successive, il pugno di ferro degli organismi preposti alla sicurezza della città di Buenos Aires non si è fatto attendere. Solo che, a farne le spese, saranno soprattutto la società All Boys ed i suoi soci e tifosi che, oltre a dover rifondere le spese per i danni arrecati, rischiano di giocare le prossime partite interne a porte chiuse, per molto tempo. C’è chi dice addirittura per un anno. Un danno di proporzioni enormi, se si considera che le casse del club fanno molto affidamento sugli incassi del botteghino e sugli sponsor che, venendo meno il pubblico, potrebbero ridurre drasticamente il loro sostegno al club del barrio Floresta.
Ma oltre al danno, c’è anche la beffa, come ci ha fatto notare Federico Lopez Campani, per anni curatore del blog sul tifo argentino “Vamo lo pibe”: è noto da tempo che i capi della barra brava dell’All Boys, quelli cioè che hanno causato i danni maggiori, non soltanto non sono soci del club ma addirittura non sono nemmeno gente che vive o che ha mai vissuto nel quartiere, trattandosi perlopiù di personaggi provenienti dalla periferia di Buenos Aires, in particolare dalla zona di San Martín, che dista 15 chilometri da Floresta.
Personaggi che, come spesso accade in Argentina, hanno preso il comando della barra brava con la forza, senza nemmeno essere tifosi dell’All Boys.

Anche se può sembrare strano, gli incidenti di Floresta hanno suscitato grande scalpore ed una valanga di polemiche in tutta l’Argentina, dal momento che arrivano a pochi giorni dalla partita dell’anno, ossia quella che si disputerà allo stadio Monumental di Buenos Aires, tra River Plate e Boca Juniors. Il famoso Super Clasico che stavolta deciderà addirittura l’assegnazione della Copa Libertadores (la Champions League sudamericana).
Queste polemiche nascono soprattutto dalle affermazioni del presidente argentino Macri, che avrebbe voluto far disputare entrambe le partite con la presenza delle rispettive tifoserie ospiti. Volontà espressa, sì, ma alla quale non si è dato corso. E forse è meglio che sia andata così, anche alla luce di quanto avvenuto nel barrio di Floresta, ossia a pochi isolati di distanza dallo stadio Monumental, per una partita di terza serie in cui non vi é stata nemmeno la presenza di una vera e propria tifoseria ospite.
Giangiuseppe Gassi