Non può essere una giornata qualsiasi ad Empoli. Si festeggia il ritorno in serie A e per l’occasione l’avversario di turno è la nobile Roma, che si porta dietro inevitabilmente un gran numero di tifosi. I precedenti tra le due tifoserie sono recenti e mai all’insegna del “vivi e lascia vivere”, in passato i romanisti si son lasciati andare a qualche eccesso di troppo e la cosa non è piaciuta ai locali. Che la soglia di attenzione faccia registrare un picco esagerato, si capisce dal numero di forze dell’ordine impiegate e dalla loro dislocazione su tutta la zona che circonda lo stadio.

Numeri delle grandi occasioni, presenti persino i cosiddetti occasionali, tanto che al Carlo Castellani viene aperta al pubblico pure la Curva Nord. Bello il colpo d’occhio all’interno dello stadio, ottima la Maratona inferiore e di grande impatto la presenza dei romanisti nel settore.

La gara tra le due tifoserie comincia ben prima del fischio d’inizio delle ostilità: sono gli ospiti a chiarire i rapporti con un paio di cori che vengono intonati quando manca quasi un’ora all’inizio della partita. Man mano che si avvicina il via alle danze, anche sugli spalti le presenze cominciano a farsi cospicue ed oltre a qualche coro che viene lanciato verso le rispettive squadre, non mancano le offese che si scambiano poco amorevolmente empolesi e romanisti. Gesti e parole non mancano e vanno ad alimentare una rivalità che mi aspettavo leggermente più soft, soprattutto da parte dei giallorossi che in questa stagione hanno in programma un bel po’ di altre partite non proprio tranquille, e non mi riferisco solo alla scontatissima Napoli, ma pure a quel gruppo di tifoserie che con i giallorossi non vanno propriamente d’accordo.

Romanisti che, dopo i fatti di Napoli, sembra vogliano aprire quello che definisco, forse un po’ imprudentemente, un nuovo corso: almeno a leggere uno degli ultimi comunicati a firma Curva Sud sembra che ci sia la voglia di un ritorno alle origini, il problema è vedere se al di là delle parole possano seguire pure i fatti, non così facilmente riscontrabili in una realtà metropolitana vasta e per ampi versi incontrollabile come la Capitale.

In questo pomeriggio, almeno a livello estetico, i romanisti sembrano mostrare una certa compattezza: striscione “Roma” tenuto in mano a centro settore, stendardi e bandiere ai lati dello stesso; un paio di lanciacori ad orchestrare il tifo e decibel che non mancano assolutamente.

I giallorossi fin dall’inizio della partita mostrano i muscoli e, più che altro, i numeri a loro disposizione. Lo striscione viene appeso in balaustra mentre bandiere e bandiere a due aste continuano a farsi notare con insistenza, donando un bel tocco di colore ad un settore già traboccante di passione.

A livello coreografico anche gli empolesi non offrono niente di particolare: qualche bandiera, alcune nuove, e qualche due aste firmato Desperados, per il resto anche la Maratona inferiore si fa forte dei numeri a propria disposizione.

Il tifo di marca giallorossa è continuo ed avvincente, pochi fronzoli e tanta voce. Molti canti sono prolungati e coinvolgono gran parte dei presenti. Il tifo è incentrato sulla squadra ma non mancano cori in dialetto romanesco che piacciono molto ed offrono un bel tocco di originalità.

Verso il trentesimo minuto ecco alzarsi i cori in sostegno dei diffidati e contro le forze dell’ordine, mentre a livello di colore è difficile vedere il settore senza una bandiera sventolata. Questa è l’ennesima conferma di come i romanisti, quando si mettono in testa di sostenere la squadra, hanno ben pochi rivali ed un potenziale esagerato.

Gli empolesi non sfigurano davanti ai più nobili avversari, pure in Maratona i numeri sono buoni ed il tifo non può che alzarsi senza troppi problemi.

I Desperados tirano le fila, organizzano cori e battimani, mentre la risposta del restante pubblico è a corrente alternata: in alcuni casi c’è una discreta partecipazione, per altri cori, o comunque in determinati momenti della partita, solamente gli ultras tengono in piedi il tifo azzurro.

Buona la prova dei Casuals Empoli posizionati sul lato sinistro dei Desperados: anche loro partecipano attivamente al tifo e colorano la loro zona con qualche bandiera.

La gara del tifo tra le due tifoserie vivacizza una partita che in teoria doveva vedere la Roma far di un sol boccone il neopromosso Empoli, in realtà la squadra di mister Garcia trova più di un ostacolo sulla propria strada e vince solamente di misura.

Il tifo sugli spalti resta alto fino alla fine dei novanta minuti di gioco, gli empolesi si notano per un paio di torce accese, i romanisti accendono, molto clandestinamente, un paio di fumogeni.

Al triplice fischio finale del direttore di gara, a festeggiare sono i giocatori ed i tifosi giallorossi, ma anche l’Empoli riceve i giusti applausi dalla Maratona. La Roma è corsara, i suoi ultras decisi ad essere nuovamente protagonisti, del resto la Sud è la storia.

Valerio Poli.