La novità del giorno allo stadio Braglia di Modena è che finalmente, dopo quasi due anni, tutti i gruppi presenti in gradinata tornano a compattarsi in un unico settore. La gradinata torna così ai fasti del torneo di serie B in cui furono centrati i play-off, grazie anche al calore ed al sostegno che accompagnavano i giocatori in maglia gialla tutte le volte che si trovavano nella metà campo opposta rispetto alla Curva Montagnani.

E se è vero quel proverbio secondo il quale “l’unione fa la forza”, è anche vero che quest’oggi, gli stewards in servizio nel settore gradinata dello stadio Braglia, si guardano bene dall’assumere certi atteggiamenti arroganti ed intimidatori che, stando alle voci ascoltate prima dell’inizio della partita, alcuni di loro avevano avuto in occasione del precedente incontro casalingo.

In quell’occasione, stando alle stesse voci, pare che qualche steward in preda più ad un delirio di onnipotenza che non ad un semplice eccesso di zelo, avesse intimato ai componenti di alcuni tra i gruppi sparsi quel giorno lungo la gradinata, di assistere alla partita rimanendo tassativamente seduti nel posto indicato sul biglietto. Sembra, inoltre, che non siano mancate neppure le minacce di provvedimenti, qualora i ragazzi dei gruppi avessero continuato a stare in piedi ad intonare cori a favore dei Gialli, dando vita così ad accese discussioni che hanno finito per creare inutili tensioni tra gli stessi steward ed i sostenitori modenesi coinvolti.

E sempre a proposito di steward, durante l’intervallo tra il primo ed il secondo tempo mi ritrovo involontariamente ad ascoltare una conversazione tra due di loro da cui deduco che quest’oggi diversi sostenitori del Latina sono giunti a Modena senza biglietto e che, a quanto pare, chi era preposto alla gestione dell’ordine pubblico ha ritenuto opportuno farli entrare comunque nel settore ospiti, in barba alla TdT ed a tutti i propositi di repressione messi in atto settimanalmente nei nostri stadi.

La curva di casa presenta il solito colpo d’occhio, con la macchia gialla delle Vecchie Brigate posizionata al centro e tante solite facce note a fare da contorno ai più giovani, con cui si sta cercando di portare avanti un discorso che dia continuità e nuova linfa al movimento ultras modenese.

Diversi cori da parte loro durante tutto l’arco della gara, alcuni dei quali riescono anche a coinvolgere l’intera Curva Montagnani, unitamente a diversi battimani e allo sventolio di alcune bandiere colorano il settore di giallo riuscendo ad animare un Braglia che, altrimenti, rimarrebbe desolatamente spoglio.

Purtroppo per loro, il risultato sul campo non sprona il resto del pubblico presente in Curva a seguirli con maggiore costanza nel sostenere l’undici in maglia gialla e calzoncini blu.

Un po’ più defilati, noto anche i ragazzi in blu degli 059, forse numericamente un po’ ridimensionati rispetto al gruppo che avevo visto all’opera lo scorso anno, ma non per questo meno attivi nel sostenere la propria squadra. Lo scorso anno furono loro l’unica vera alternativa ultras rispetto alle Vecchie Brigate mentre, stavolta, l’altra metà del cielo, all’interno dello stadio Braglia, è rappresentata dai gruppi presenti in gradinata che, come detto all’inizio, tornano a compattarsi in un unico settore da dove offrono un bel colpo d’occhio.

Sul lato del tifo, a dire il vero mi aspettavo qualcosa in più, ma del resto ci può stare che la prestazione non sia ancora ad alti livelli, visto che è la prima volta che alcuni dei gruppi in questione si ritrovano a tifare nello stesso settore di casa, gomito a gomito. A mio avviso è solo questione di tempo e, partita dopo partita, anche la gradinata riuscirà ad offrire il giusto apporto ai ragazzi di mister Crespo, al pari di quanto già fanno Vecchie Brigate & co. in Curva Montagnani.

Sul fronte opposto, gli ultras provenienti da Latina presenti quest’oggi mi destano un’ottima impressione, non tanto a livello numerico, quanto invece a livello di tifo, soprattutto per l’intensità e la continuità dei cori a sostegno della loro squadra. Li avevo già visti all’opera un paio di anni fa e, devo dire, da allora sembrano essere notevolmente migliorati sotto il profilo della qualità e quantità di sostegno espresso a favore della loro squadra.

Il repertorio è all’incirca lo stesso che si può ascoltare oggigiorno nella quasi totalità delle curve italiane, ma nel loro caso la fanno da padrone i tanti e ripetuti cori secchi, con le braccia sempre alzate al cielo, quasi una costante durante tutto l’arco dell’intera partita.

Il gruppo principale, posizionato al centro della curva ospiti, colora il proprio settore con alcuni bandieroni e, in occasione dei due goal dei neroazzurri, entrambi segnati sotto di loro, salutano le marcature con le sciarpe tenute in alto e ben tese sopra le loro teste.

Dalla postazione in cui mi trovo, all’incirca al centro della tribuna, sento spesso i loro cori e addirittura continuo a sentirli anche quando, nel secondo tempo, mi sposto verso la curva di casa. Il mio giudizio nei loro confronti, pertanto, non può che essere positivo.

Testo e video di Giangiuseppe Gassi.
Foto di Giangiuseppe Gassi e Francesco Passarelli.

 

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