Siamo arrivati all’epilogo di questo campionato di serie D, trentaquattresima giornata, quella che può ancora decidere promossi o rimandati, quella in cui qualcuno festeggia e qualcuno ne esce deluso. Dal canto mio e sempre lavoro permettendo, cerco di andare a vedere una partita in un posto dove non sono mai stato ed allo stesso tempo abbinare una tifoseria mai vista che potrebbe festeggiare un’eventuale promozione, così la scelta ricade su una partita del girone E, quello ligure – toscano: la gara in questione è Seravezza – Albissola.

Seravezza si trova in Toscana, attaccata praticamente a Forte dei Marmi, ma all’interno. La squadra locale è una neopromossa che ha disputato un buon campionato, chiudendo al settimo posto in classifica. Di fronte la ligure Albissola, paese di quindicimila abitanti (unendo gli abitanti di Albissola Superiore e Albissola Marina) che, dopo una clamorosa rimonta su Ponsacco e Sanremese, da un paio di domeniche si trova al primo posto in classifica e giunge a questa ultima giornata con un vantaggio di due punti proprio sulla Sanremese il che potrebbe valere un’incredibile promozione in Serie C.

Pochi giorni prima della gara vengo a sapere che la partita si disputerà nella vicina Forte dei Marmi, in quanto lo stadio “Buon Riposo” di  Seravezza ospiterà il tanto atteso Palio dei Micci (guai a chiamarli cavalli da queste parti!) che si svolge, come da sessantatre anni, nella prima domenica di maggio. Sono del parere che una squadra debba sempre giocare nell’impianto della propria città e che anche problematiche strutturali possono essere superate con buonsenso e impegno di tutti. Alla fine mi consolo con l’idea di non esser mai stato nemmeno a Forte dei Marmi, né tantomeno nel suo stadio cittadino intitolato a Carlo Necchi e Guido Balloni.

Domenica parto abbastanza presto in direzione Pisa e dopo aver cambiato treno, scendo alla stazione Forte dei Marmi – Seravezza – Querceta, ubicata di fatto a Querceta, paese che separa Seravezza da Forte dei Marmi. Mi restano da fare oltre tre chilometri a piedi per raggiungere lo stadio di Forte dei Marmi. Giunto nei pressi dello stesso, vedo pronti per entrare gli ultras dell’Albissola, arrivati con due pullman e varie auto private. Forse prevedendo un largo seguito tra le fila ospiti, la società di casa ha fissato il prezzo dei tagliandi a 15 €, sinceramente esagerato per una partita di serie D.

Lo stadio di Forte dei Marmi è davvero ben predisposto con una discreta tribuna coperta, dove prenderanno posto sia i tifosi locali, una cinquantina, che i tifosi ospiti. Inoltre sul lato opposto è ubicato il settore ospiti formato da un paio di tribunette scoperte, distanti tra loro: nella prima prenderanno posto gli ultras liguri che espongono lo striscione ARBISOA (Albissola in dialetto ligure) e un “CrediamoCi” con le due “c” in evidenza, mentre nell’altra tribuna prenderanno posto semplici tifosi con i più che guarderanno la partita seduti.

Non ci sarà nessun confronto sugli spalti in quanto il Seravezza non ha nessuna forma di tifo. Alle 15 finalmente le squadre mettono piede in campo e gli ultras ospiti sfoggiano una semplice ma bella coreografia, composta da un mini bandierone con sopra disegnati tre personaggi della tifoseria albissolese racchiusi tra due fumogeni, uno bianco l’altro azzurro, mentre sopra viene esposta la scritta ARMATA e in balconata A TUA DIFESA. Inoltre ai lati vengono alzati palloncini sia di colore azzurro che bianco ed accesi un paio di fumogeni sempre riportanti i colori sociali.

Nel primo tempo i ZUENI (che in dialetto vuol dire “giovani”) partono molto bene e spronano la squadra a cercare subito la via del gol. Si vedono bandiere sventolate ed un paio di stendardi alzati, poi un buon numero di battimani e un tifo tutto sommato continuo. Nemmeno il gol del momentaneo svantaggio arrivato al trentaduesimo minuto, scalfisce in qualche modo la loro prestazione, premiata dal gol del pareggio di Molinari sul finire del primo tempo.

Nella seconda frazione, dopo appena un paio di minuti l’Albissola segna il gol della storica promozione in serie C con Piacentini, che va ad esultare con tutta la squadra verso i propri sostenitori i quali, arrampicati alla recinzione, cercano di condividere il più possibile questa gioia con i loro beniamini.

Il tifo prosegue bene anche dopo, con numerosi battimani ad accompagnare i cori e l’accensione di una torcia, seppur nel finale, forse per il gran caldo o forse perché si aspetta solo la fine per festeggiare, il tifo cala un po’ e si registra pure qualche breve pausa.

Al triplice fischio dell’arbitro finalmente esplode la festa, sia in campo per i giocatori che indossano magliette con una grande C sul davanti, che sugli spalti per gli ultras. Per la cronaca, la Sanremese vince 3-0 sul Ligorna, ma resta staccata di due punti in classifica finendo il campionato al secondo posto. È proprio a loro che i giocatori in campo e gli ultras sugli spalti dedicano gli ultimi cori di questa festa, che continuerà ad Albissola in serata.

Sarà interessante vedere all’opera gli ultras liguri il prossimo anno, in una categoria superiore con diverse tifoserie più o meno blasonate: sarà un bel banco di prova per capire quanto siano cresciuti sotto l’aspetto ultras, calcolando sempre che si tratta di una realtà di appena quindicimila abitanti.

Marco Gasparri