11-02-2018: Seregno-Como 2-0
Serie D Girone A

Questo week end “partitellaro” inizia molto presto, alle prime luci del sabato mattina. Prima tappa a Bologna dove, insieme a Francesco, ci involiamo verso la gara Santarcangelo – Padova che, udite udite, seguiremo nientepopodimeno che con il direttore in persona e Gilberto, non prima di un pranzo epico e seppur il direttore sembri più interessato al curriculum da sciupafemmine di Simone che alla partita in sé per sé.

Finita la gara, io e Francesco ci dirigiamo verso Modena – Conegliano di pallavolo dove ci raggiungerà anche il buon Luigi con il quale riusciremo anche a berci una birra insieme, ma il sonno comincia a farla da padrone, come il nervosismo di Francesco (che non so come ringraziare per l’ospitalità…), cosicché andiamo a coricarci anche perché, fra poche ore, ho un treno per Seregno che mi aspetta, dove alle 14:30 i locali affronteranno la nobile decaduta Como.

Mi spinge verso Seregno, oltre la novità della prima volta, anche lo stadio, un impianto storico che ha fatto la serie B negli anni cinquanta. Inoltre il Como è secondo in classifica e viene seguito con grandi numeri in trasferta, sempre ammesso che non vengano vietate. Non a caso il mio dilemma, prima di prenotare, è stato soprattutto questo, ma questa volta la fortuna mi assiste.

Partendo da Milano Centrale il treno raggiunge Seregno in quaranta minuti. Il tratto dalla stazione allo stadio è breve, neanche due km, però mi permette di farmi un’idea della città, di quasi cinquantamila abitanti, nel territorio della bassa Brianza.

Imbocco una via e d’improvviso mi si para davanti la parte principale dello stadio “Ferruccio”. Data l’ora di anticipo sull’inizio della gara, faccio un giro intorno all’impianto, fra i muri perimetrali consumati dal tempo, ma ancora funzionali e sinceramente belli da vedere, con qualche scritta fatta dagli ultras lombardi che ne rimarca la territorialità e, passando per il settore ospiti, noto già un discreto numero di ultras comaschi a bere.

Ritirato l’accredito, posso varcare la soglia di questo gran bel pezzo di storia. All’entrata mi accolgono tre lapidi a ricordare altrettanti personaggi che hanno fatto la storia del Seregno Calcio, tra cui Umberto Trabattoni, storico presidente che portò la compagine fino alla Serie B e fautore dell’attuale stadio e Ferruccio Trabattoni, figlio del presidente, che perse la vita in un incidente e a cui è intitolato lo stadio. Su un muro dello spogliatoio è infine riportata una frase storica dell’allora CT Azzurro Pozzo in un’amichevole disputata contro il Seregno, allora partecipante al campionato cadetto.

Dopo un veloce caffè al bar della tribuna, faccio il mio ingresso in campo passando dal sottopasso degli spogliatoi, così lunghi e particolari come non se ne vedono più da nessuna parte. La tribuna locale si presenta molto grande, con la parte centrale coperta e i due laterali scoperti: in quello sinistro prendono posto gli ultras locali. Dalla parte opposta invece si trova il settore ospiti, composto da un paio di tribunette rialzate in cemento ed un’ulteriore tribuna, più recente, realizzata in tubi metallici con montati dei seggiolini blu.

Nonostante il Seregno sia terz’ultimo in classifica, l’affluenza allo stadio è molto buona, sicuramente il richiamo di una squadra come il Como avrà sortito il suo effetto. Gli ultras, come detto, prendono posto in tribuna laterale e pur non numerosi, espongono il grosso striscione unico: CURVA NORD SEREGNO.

Dalla parte opposta i comaschi presenti sono circa 200/250 ma non espongono nessuna pezza: sicuramente gli ultimi eventi, che sono costati diverse diffide, hanno influito su questa scelta. La loro squadra, dopo una rimonta sorprendente, ha recuperato si ritrova al secondo posto a soli due punti dal Gozzano capolista.

Alle 14:30 le squadre sono in campo, ma le tifoserie non propongono niente di particolare: i padroni di casa che sventolano un paio di bandiere e gli ospiti alzano un paio di stendardi.

Nel primo tempo i locali, in netta minoranza, cercano di farsi sentire con cori brevi e secchi, dopodiché i cori diventano più lunghi, con battimani e soprattutto sventolio delle bandiere a dare colore a questa prima frazione. Difficile per loro contrastare il tifo ospite, ma l’impegno e la volontà di certo non mancano, seppur qualche pausa si noti.

Nel secondo tempo cercano di essere più continui, motivati dalla squadra che sta imbrigliando la formazione comasca. Cercano di aumentare l’intensità dei cori, pur non riuscendoci sempre, ma tifano in maniera discreta, aiutandosi con buon sventolio di bandiere. Al diciannovesimo, l’espulsione di Loreto lascia gli ospiti in dieci e aumenta le motivazioni di giocatori e tifosi di casa.

A dieci minuti dalla fine il Seregno passa in vantaggio e dopo quattro minuti raddoppia, mandando il pubblico in visibilio. Dopo tre minuti di recupero il sogno diventa realtà, con il Seregno che batte il Como per 2-0.

Venendo agli ospiti, giunti nella vicina Seregno in oltre duecento ed occupando le due tribune quasi per intero. I primi cori sono dei veri e propri boati accompagnati da potenti battimani. Più avanti si vedrà anche un po’ di colore con stendardi e bandiere a scacchi. Il tifo è fluido, molto costante e vengono effettuati molti treni ad accompagnare i cori.

Nel secondo tempo regalano una bellissima sciarpata, molto fitta e soprattutto duratura. Inoltre accendono anche un fumogeno blu che risalta la bellissima sciarpata stessa. Il tifo è sempre molto potente, nonostante il risultato sia sempre fermo sullo 0-0 e nonostante la squadra rimanga in dieci uomini. Alla mezz’ora replicano la sciarpata, sempre molto bella e fitta (forse un pochino meno rispetto al primo tempo). Gli ultimi dieci minuti per loro sono un pugno nello stomaco, visti i due gol che sanciscono la sconfitta della loro squadra. Nonostante questo, a parte qualche pausa, fino alla fine non abbandoneranno mai la squadra, anche a fine partita quando i giocatori andranno a salutarli sotto al settore.

Applausi prolungati per i giocatori di casa, festanti sotto la tribuna. Interrotta la striscia positiva del Como che rimane comunque al secondo posto a soli tre punti, per via del pareggio del Gozzano ad Inveruno. Seregno sempre fermo al terz’ultimo posto, ma con tre punti guadagnati che portano il vantaggio a sei sul Derthona penultimo, posto che equivarrebbe alla retrocessione diretta senza play out.

Ancora una volta Davide ha battuto Golia. Dopo un giro nel piccolo ma bel centro storico, non mi rimane che riprendere la strada di casa, stanco ma felicissimo per questo weekend “on the road”, passato con persone fantastiche che per distanza non sempre si possono vedere, oltre a una nuova città e un nuovo stadio da scoprire.

Marco Gasparri