Dopo aver curiosato fra i numeri della terza serie (che dalla stagione prossima ventura tornerà a chiamarsi “Serie C”: forse si sono accorti che non è di nomi, ma di riforme strutturale che v’è bisogno…), vi proponiamo i dati di Serie A e B. A partire dai dati messi a disposizione dal portale stadiapostacards.com, lavoro davvero encomiabile il loro, abbiamo raffrontato numero di spettatori totali e media per ogni partita delle varie società del massimo campionato e di quello cadetto.

Sul podio del massimo campionato troviamo l’Inter (885.818 totali e 46.620 di media) seguito da Milan (766.185 totali e 40.326 di media) e Juventus (758.788 totali e 39936 di media). Successivamente Napoli (695.410 totali e 36.601 di media) , Roma (620.118 totali e 32.638 di media), Fiorentina (502.936 totali e 26.470 di media) , Genoa (405.356 totali e 21.335 di media), Bologna (402.584 totali e 21.189 di media), Lazio (388.600 totali e 20.453 di media), Sampdoria (377.183 totali e 19.852 di media), Torino (367.210 totali e 19.327 di media), Udinese (339.686 totali e 17.868 di media), Atalanta (322.018 totali e 16.948 di media), Pescara (257.319 totali e 13.543 di media), Palermo (250.876 totali e 13.208 di media), Cagliari (246.954 totali e 12.998 di media) e Sassuolo (234.873 totali e 12.362 di media). Le ultime tre posizioni della graduatoria sono occupate rispettivamente da: Chievo Verona (221.000 totali e 11.632 di media), Crotone (154.178 totali e 9.636 di media) e Empoli (178.775 totali e 9409 di media). Tutti i club hanno giocato 19 partite interne, ad esclusione del Crotone che ha giocato le prime tre gare interne allo stadio Adriatico di Pescara a causa dell’inagibilità dello stadio Ezio Scida.

Roma-Genoa, Serie A 2016-17

Le prime della classe sono quasi le stesse che si sono posizionate ai primi posti della classifica finale, stessa considerazione è valida per le società che hanno chiuso il campionato in coda. Come è accaduto nel campionato precedente, la squadra della Capitale che risulta più seguita, dal vivo, è la Roma, anche se per entrambe i numeri sono stati in netta flessione a causa della protesta contro le barriere, poi rientrata, anche se in tempistiche e modalità diverse. La stracittadina con maggiore afflusso è stata il derby della madonnina, del girone di ritorno, dove si sono contate, allo stadio Giuseppe Meazza, 77328 presenze.

Per quanto riguarda la serie Cadetta, alle prime tre posizioni si sono classificate, per numero di spettatori, Bari (342.953 totali e 16.331 di media), Verona (310.246 totali e 14.774 di media) e Cesena (256.598 totali e 12.219 di media). Successivamente Salernitana (229.298 totali e 10.919 di media), Perugia (227.719 totali e 10.844 di media), Benevento (169.764 totali e 8.084 di media), SPAL (169.514 totali e 8.072 di media), Vicenza (163.626 totali e 7.792 di media), Brescia (161.728 totali e 7.701 di media), Spezia (148.912 totali e 7.091 di media), Pisa (142.139 totali e 6.769 di media), Avellino (139.100 totali e 6.624 di media), Frosinone (124.378 totali e 5.923 di media), Ascoli (110.331 totali e 5.254 di media), Trapani (106.215 totali e 5.058 di media), Novara (88.259 totali e 4.203 di media), Ternana (85.676 totali e 4.080 di media), Pro Vercelli (85.676 totali e 4.080 di media) e Cittadella (62.074 totali e 2.956 di media). In coda troviamo: Latina (51.429 totali e 2.449 di media), Carpi (51.039 totali e 2.430 di media) e Virtus Entella (47.023 totali e 2.239 di media). Tutti i sodalizi hanno disputato 21 partite interne.

La classifica finale della serie B non è perfettamente coincidente con quella degli spettatori, infatti il l’unica squadra che si è classificata tra i primi posti in entrambe le graduatorie è il Verona. Può sembrare deludente invece la posizione occupata dalla SPAL, che pur vincendo il campionato, nella griglia degli spettatori si colloca invece al settimo posto: in tutto ciò va considerato che quest’anno il “Paolo Mazza” aveva una capienza di 8.500 unità, quindi e invece siamo di fronte ad un risultato sbalorditivo, con una percentuale di riempimento molto prossima al 100%. Molto bene anche Vicenza e Pisa, che nonostante non siano riuscite a raggiungere la salvezza sul campo, hanno occupato la zona centrale della classifica del pubblico.

Facendo una considerazione complessiva sul numero degli spettatori registrati in questo campionato, si ha un piccolo calo rispetto alla stagione precedente. Secondo un’indagine, nel 2016/17, in media, gli stadi sono stati pieni all’incirca per la metà della loro capienza disponibile. Sulle cause di questo disinnamoramento generale si può dire tutto e il contrario di tutto, circoscrivere responsabilità alle pay-tv, al calcio scommesse, agli impianti sportivi obsoleti e decadenti, al caro-prezzi, alla perdita di competitività e di fascino del nostro calcio. Più di tutto però, va detto che, in barba ad astrusi tentativi di “fidelizzazione”, forse preponderante è stato il cambio di attitudine e concezione del calcio, che per sovraesposizione mediatica e commerciale, è passato in poco tempo a diventare da rituale popolare ad evento occasionale, da seguire non dunque con approccio quasi religioso ma in mero senso consumistico. Laddove ovviamente le entrate e i costi lo permettano oppure lo “spettacolo” sia rispondente alle esigenze della “clientela”.

Federico Longo.