Due giorni dopo l’emozionante esito nella lotta per la salvezza, mi dirigo allo Stade de la Praille di Ginevra, dove si disputa un Derby del Lago davvero esplosivo tra Servette FC e Lausanne-Sports. Ci si gioca più di un semplice derby, più della supremazia del Lago Lemano, si prospetta infatti la prima estate europea in 15 anni per la squadra di Losanna… sempre ammesso che il Basilea esca vincitore nella finale di Coppa di Svizzera di domenica 1° giugno.

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Da diversi anni ho l’impressione che il calcio ci offra, stagione dopo stagione, finali mozzafiato ed epici. Tra titoli, retrocessioni e promozioni strappate al termine dei tempi supplementari (Amiens nel 2017; Anversa e Heidenheim nel 2023…), gli dei del calcio amano ricordarci quanto questo sport possa essere bello e crudele allo stesso tempo. E naturalmente, questo Derby del Lago di sabato 24 maggio non fa eccezione. Ma prima torniamo indietro di un mese, al giorno dopo quella crudele semifinale di Coppa di Svizzera tra l’FC Basilea e il Lausanne-Sports.

A parte il titolo che finisce tra le braccia dei Basilesi, la battaglia per regalarsi un’estate europea continua a infuriare, con Champions League, Europa League o Conference League che sono ancora traguardi possibili per tanti. Il Losanna, dopo una magnifica vittoria contro lo Young Boys, un pareggio frustrante a Lucerna e una sonora sconfitta contro i neo-campioni del Basilea, a due partite dalla fine sfida il Lugano in una gara che vale quanto un vero e proprio spareggio per la Conference League. Alla fine la montagna ha partorito un topolino, un pareggio per 1-1 che permette comunque ai vodesi di guadagnare un punto, tornando così in parità con l’FC Lucerna, sconfitto dal Servette FC in una partita davvero emozionante.

Ma c’è ancora una partita da giocare e se il Lucerna deve rendere visita allo Joggeli di Basilea sperare nell’appagamento dei padroni di casa, il Losanna è chiamato a un derby esplosivo a Ginevra.

La motivazione cresce nella capitale olimpica nei giorni precedenti al derby, così oltre mille tifosi dei Bleu et Blanc si accalcano sul treno speciale sotto il sole cocente. Arrivati alla stazione ginevrina di Cornavin piovono oggetti di ogni tipo, bottiglie, petardi, torce, pochi minuti prima di arrivare allo Stade de la Praille.

Il pubblico si affolla agli ingressi dell’impianto ben un’ora prima del calcio d’inizio, mentre la Tribuna Nord ginevrina annuncia di aver preparato una gigantesca coreografia: un pareggio degli Young Boys permetterebbe infatti ai Granata di qualificarsi per i turni preliminari di Champions League. L’ingresso della Kop Sud ospite è piuttosto caotico, con alcuni ultras che si arrampicano sul plexiglas e altri che accendono petardi, tra i fischi del pubblico di casa.

Nella Tribune Nord si alza una versione demoniaca del leggendario The Mask, interpretato da Jimmy Carrey nel 1994, armato di torcia e dinamite, con uno striscione in basso che ne completa il senso: “La tribuna è in fiamme, tocca a voi ridurre in cenere l’avversario”. I giocatori entrano in campo e si compone un mosaico di cartoncini, formando un incendio dietro The Mask. Nel frattempo, dalla parte opposta, un mare di bandiere con il logo LS accompagnate da fontane luminose sono il biglietto da visita dei Losannesi.

Mentre entrambe le squadre lottano per scardinare la porta avversaria, lo spettacolo prosegue sugli spalti con numerose torciate costantemente accese, come se l’atmosfera non fosse già abbastanza calda, con temperature che sfiorano i 30 gradi e dopo trenta minuti di gioco, ci pensa l’iconico Stevanovic ad aprire le marcature per i Grenat. Lo stadio ruggisce ma il Losanna non può scoraggiarsi, soprattutto perché all’intervallo il Basilea è già in vantaggio per 2-0 contro il Lucerna per cui, nonostante lo svantaggio, il richiamo dell’Europa diventa sempre più forte per i Vodesi.

Le ulteriori motivazioni le fornisce quello che è comunque un derby sentito, così arriva il pareggio del giovane N’diaye che fa esplodere il settore ospiti. Ed è uno spettacolo bellissimo quello che ne consegue, sia in campo, con le due contendenti che si contendono ogni pallone, che sugli spalti, con spettacoli pirotecnici che si susseguono dopo ogni marcatura. L’apoteosi sembra raggiunta negli ultimi minuti della partita, quando il quasi omonimo Ndoye ma con la casacca del Servette segna il gol che sembra a tutti gli effetti quello della vittoria… ma senza ancora aver fatto i conti con Fabricio Oviedo, che pareggia ancora una volta al 92esimo, generando il caos più totale nel settore dei suoi tifosi, alcuni dei quali scendono addirittura a bordo campo per festeggiare il gol con i giocatori. Un gol in un derby è pur sempre un gol che ha un sapore del tutto differente dagli altri, ancor più se segnato negli ultimi secondi!

L’arbitro fischia di lì a poco la fine della partita, l’inno della Champions League riecheggia nello stadio di casa alimentando i sogni dei suoi tifosi, mentre il coro “Lausanne-Sports Coupe d’Europe” risuonano nel settore ospiti. Tutto davvero molto bello, anche se qualcuno potrebbe obiettare che si tratti di eccessiva sicurezza e che c’è ancora una finale di Coppa di Svizzera da giocare, per quanto impari in rapporto alle forze in campo. La qualificazione del Losanna è infatti legata alla vittoria del trofeo da parte del Basilea, mentre se per assurdo dovesse vincere il Bienne, sarebbe la prima volta che una squadra di terza divisione partecipa a una competizione europea.

La scure del giudizio definitivo è caduta proprio mentre scrivo queste ultime righe: nonostante il coraggio eroico dimostrato durante tutta la partita, il Bienne ha perso 1-4. Dopo più di 15 anni da quell’avventura europea che lo vide protagonista nella fase a gironi dell’Europa League, il Losanna tornerà a una competizione continentale ma in Conference League. Due diverse espressioni della stessa europea felicità.

Max Michelet