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Prendiamo, come sempre, certe notizie per quello che sono, ovvero speculazioni a mezzo stampa sull’identità dei due presunti aggressori. Tra l’altro, il fatto di qualificarli come “ultras” in un contesto estraneo è fuorviante e contrario a quella che, un minimo, dovrebbe essere la deontologia professionale. Come sempre, basta che ci sia l’appiglio, l’ultras è sempre l’agnello sacrificale per fare audience.

Brutto episodio quello successo l’altra sera in Cilento e precisamente a Sessa Cilento in provincia di Salerno. Protagonisti della deprecabile vicenda, che ha rovinato il clima sereno e pacifico della ‘Festa dell’amicizia’ organizzata in paese, alcuni villeggianti romani facenti parte degli ultras della curva Nord della Lazio, che probabilmente, dopo forse aver alzato troppo il gomito hanno iniziato ad inveire contro alcuni dipendenti degli stand allestiti per la manifestazione..

I tre laziali – come riporta il sito Ottopagine – avrebbero inveito per futili motivi contro una ragazza presente al bancone delle pizze, una delle organizzatrici della manifestazione, minacciandola.

In difesa della moglie, è giunto il marito,  picchiato violentemente due di loro, che hanno ribaltato anche il bancone. Sono stati subito avvertiti i carabinieri, così che i due ultras si sono dati alla fuga, mentre il terzo, totalmente estraneo alla brutale aggressione, è rimasto lì per scusarsi per quanto accaduto.