Raccontare Sampdoria-Hellas Verona è raccontare di un’amicizia ultra trentennale, celebrata anche in un piccolo articolo sul sito degli “UTC” della Samp in cui si narrava del modo paradossale in cui è nata: a partire da una scazzottata tra le fazioni, poi tramutatasi in una delle più solide e longeve del panorama ultras.

Un’amicizia che, come nel senso universale che il termine assume anche fuori dalle gradinate, ha saputo resistere all’usura del tempo e al passare delle generazioni. Perché un amico lo scegli empaticamente e poi con lui cammini fianco a fianco, fino in fondo. Perché un amico, se vero, ti è amico sempre, anche quando le strade divergono e le scelte personali non collimano. O almeno questa è la visione di amicizia in cui hanno dimostrato di credere doriani e veronesi, e non poteva essere altrimenti viste le differenze sostanziali di stile fra le due tifoserie.

Se nel corso di decenni non sono emerse discrepanze e fratture, altrettanto non è successo negli ultimi tempi storici, segnati dall’introduzione della tessera del tifoso: mentre i doriani vi si sono opposti strenuamente con il rifiuto a sottoscriverla, i veronesi, da subito, hanno invece scelto di aderirvi per cercare di ridicolizzarla dall’interno, denudandone l’inefficacia e continuando a seminar problemi nei loro viaggi in trasferta; qualcuno crede che questa sia una strategia come un’altra per combattere il sistema, qualcuno la ritiene una resa allo stesso, una parte di questi accusatori ha poi cambiato idea in tempi recenti.

Al netto delle polemiche del caso, contestualizzando il discorso “tessera” e ritornando nell’ambito dei rapporti interpersonali tra tifoserie, l’odiata carta “Maroniana” ha contribuito all’intento classico di ogni potere, quello che risponde al vecchio adagio latino “divide et impera”. Così in questi anni non sono mancate non solo fratture interne alle stesse tifoserie, con le diverse anime spaccate sul tipo di scelte da intraprendere, ma persino rotture clamorose di gemellaggi storici, che sembrava non potessero essere scalfiti né dal tempo e né da ogni altra prova del fuoco. Tra le poche ha resistito appunto Sampdoria-Hellas Verona ed un’amicizia che passa indenne attraverso tutte queste intemperie simboliche, può definirsi a tutti gli effetti un’amicizia vera e sincera, un valore, un ideale puro che in epoche materialistiche solo il mondo ultras riesce ancora ad esprimere.

Sul campo, purtroppo per i “butei”, non c’è spazio per i sentimenti: la squadra di Walter Zenga, da poco esonerato dalla guida tecnica dei blucerchiati, spazza l’Hellas con un impietoso 4-1. Si annuncia un’altra stagione difficile per gli scaligeri, ma a quanto pare questi ragazzi hanno le spalle larghe.

Testo di Matteo Falcone.
Foto di Alberto Cornalba.