Partita che non ha più niente da dire. Le due squadre sono fuori da qualunque gioco, perciò il risultato finale non è così fondamentale come in altre occasioni. In effetti ci sarebbe una residua possibilità da parte del Pisa di poter centrare i play off, occorrerebbe vincere questa partita e l’ultima e contemporaneamente la Reggiana dovrebbe perdere entrambi gli incontri rimanenti. Nel calcio abbiamo assistito a tutto, però in questo caso occorrerebbe il classico miracolo sportivo, ovvero una serie di circostanze che porterebbero ad un risultato inatteso ed in parte anche non meritato.

Ovviamente con queste premesse è dura avere l’Arena Garibaldi piena in ogni ordine di posto, ed in effetti si registra il minimo stagionale. Sembra quasi che non si tratti di una partita di campionato, ma solamente di una semplice amichevole estiva. L’ambiente è sul piede di guerra, la stagione è stata negativa, la squadra non ha mantenuto le aspettative e dopo aver offerto un sostegno ad oltranza, la curva ha deciso già da qualche partita, di contestare società e giocatori.

Teoricamente questo incontro è un derby, il Tuttocuoio è l’espressione calcistica di Ponte a Egola. Ma ovviamente bacino, storia e tradizione delle due squadre non sono assolutamente paragonabili, perciò anche sugli spalti, la sfida offre poco pathos. Da Ponte a Egola arrivano comunque una ventina di persone, circa la metà di queste si compattano a centro settore, dietro pezze e striscioni per cercare di farsi sentire o comunque per sostenere la propria squadra in una trasferta che sa tanto di gita fuori porta.

Ad inizio partita, uno striscione su due piani, esprime senza tanti giri di parole tutto il disappunto della Curva Nord: ”Meritiamo di più. Andate tutti affanculo omini senza palle”. Quest’oggi non è giornata per i cori a sostegno della squadra, gli ultras sono sul piede di guerra e dopo avere espresso il proprio pensiero nero su bianco, lo confermano anche con i cori che sono una selva di insulti ai giocatori intervallati da quelli per la maglia e per la città. A centro curva si danno comunque un bel daffare. A livello di colore i bandieroni fanno sempre il loro effetto, così come qualche torcia accesa in maniera “clandestina”. Vengono esposti pure diversi striscioni: ”Matthias mit uns”, “Benvenuto Sebastien” e “Vicini alla tragedia del Nepal”. A fare da indubbi protagonisti sono i cori, si va da “Il Pisa siamo noi” al “Andate tutti affanculo”, passando per un preciso e ripetuto ”Mercenari pezzi di merda”.

Anche quando il Pisa si porta in vantaggio, il clima non cambia: nessun applauso, nessuna esultanza. Indifferenza totale e giudizio della curva che non cambia di una virgola. A ben vedere, anche dagli altri settori dello stadio, gli applausi non scrosciano. Sono sicuramente più i fischi e le offese dell’incitamento, segno che ogni tifoso pisano ritiene insufficiente la stagione offerta dai giocatori in maglia neroazzurra.

Che la Curva Nord continui ad essere la protagonista della giornata è confermato ad inizio secondo tempo, quando tira fuori dal cilindro una coreografia a tema:  telone neroazzurro coprisettore e striscione nella parte bassa: ”27/02/2015 Diffidato non mollare perché tutta quanta la curva è con te”. Qualche torcia parte dal centro della curva fino ad arrivare ai bordi del terreno di gioco, i pompieri hanno il loro daffare per mantenere l’ordine anche se il gioco scorre più o meno normalmente a parte una pausa di una manciata di secondi. I cori continuano ad essere continui e continuano a colpire la squadra.

Intorno al ventesimo minuto gli ultras decidono di chiudere la stagione casalinga ed abbandonano la curva lasciando un grosso spicchio centrale completamente vuoto e disadorno di striscioni.

Capitolo ospiti: complimenti per la presenza, ovviamente Ponte a Egola non può pensare di portare in trasferta folle oceaniche di persone, perciò tanto di cappello a chi crede in un calcio minore, a chi continua imperterrito a portare avanti la propria realtà nonostante tutte le difficoltà del caso. Il tifo del manipolo di ultras neroverdi non può essere continuo, le pause sono numerose ed i cori fanno fatica ad alzarsi, comunque a differenza dei pisani gli ospiti offrono il loro meglio quando c’è da incitare la squadra ed il singolo giocatore, i cori verso quest’ultimi sono numerosissimi, così come numerosi sono quelli verso mister Alvini, autore di una stagione al di là delle previsioni. A livello di colore, da segnalare qualche bandiera ed uno striscione per un ultras pisano che ha combattuto una dura sfida a livello personale contro quello che ha definito il “mostro”.

L’incontro termina con la vittoria della squadra di casa, ma per una volta la festa è per gli sconfitti:  i giocatori neroverdi si dirigono verso il settore ospiti per gli applausi di rito, i cori dei tifosi continuano a dimostrare apprezzamento per l’impegno profuso nonostante la sconfitta odierna.

Valerio Poli