E’ la giornata di mister Nicola, ex giocatore di buon livello che molti ricorderanno con la maglia genoana,  ora nuovo mister dei galletti dopo un passato alla guida del Livorno con cui conquistò la promozione in Serie A, venendo poi esonerato nella massima serie per essere richiamato a giochi ormai chiusi. Ottimo ricordo lasciato nella città labronica e buon feeling nato a Bari, dove il traguardo, neanche troppo nascosto, è quello di insediarsi nella griglia delle squadre che disputeranno i play off, con la speranza di poter centrare l’obiettivo. Sogni e speranze in grande, ma del resto Bari è una piazza che nelle ultime stagioni ha sofferto fin troppo i contrasti che si son venuti a creare tra la tifoseria e la vecchia presidenza .Ora la piazza ora vuol tornare prepotentemente nella massima serie.

La tifoseria pugliese, ultras della Curva Nord in testa, è tornata a gremire il San Nicola e a seguire pure la squadra in trasferta. Anche in questo pomeriggio i biancorossi portano in Toscana numeri più che interessanti, una piccola invasione che era preventivata r che fa piacere, visto che le tifoserie in buona condizione in questi momenti, si contano sulle punte delle dita di una mano.

Baresi in grande spolvero che arrivano compatti a Livorno, entrano nel settore e appendono lo striscione Seguaci affiancato da qualche pezza. Fin da subito danno dimostrazione di estrema compattezza e di un buon attaccamento alla squadra. Praticamente tutti i presenti fanno sentire la propria vicinanza ai giocatori.

Sull’altro versante non c’è il pubblico delle grandi occasioni, ma la curva risponde abbastanza bene all’appello, con presenze dignitose in linea con la più recente attualità.

Poco da segnalare di coreografico all’ingresso delle due squadre in campo. Ormai torce, fumogeni, teloni copricurva e coreografie da mille ed una notte sono eventi rari da vedere ed anche in questo pomeriggio sono gli ospiti a contribuire ad un po’ di colore con le numerose bandiere fatte sventolare. Niente di organizzato ma comunque spettacolo più che decoroso, per i raggi laser bisogna tornare indietro di una quindicina di anni quando i maestri in fatto di grandi coreografie erano i grandi gruppi ultras italiani. Vedere che fine hanno fatto la maggior parte di questi, ci offre un’idea piuttosto chiara di cosa i padroni del calcio hanno perpetrato in appena un decennio. Ringraziamo e passiamo alla cassa.

Gli ospiti danno un ottimo esempio di compattezza, tutti i presenti sono dietro lo striscione e il tifo è diritto e dovere della gran parte dei paganti, anche quelle persone leggermente più distanti dalla balaustra recepiscono le indicazioni non mancando di partecipare ai cori. Vocalmente non sono affatto male, con tre-quattro lanciacori che si alternano a dare le direttive, mentre le bandiere vengono sventolate in maniera continua. Tra queste merita una menzione il bandierone tricolore con la scritta in corsivo “Bari”, bello esteticamente e cavallo di battaglia di una tifoseria che da sempre si è contraddistinta per un nazionalismo non esasperato ma comunque spesso e volentieri sbandierato. Anche in questo pomeriggio, infatti, viene intonato l’Inno di Mameli con qualche livornese che dimostra di apprezzare poco la cosa, ma del resto il vecchio striscione Stampo Italiano chiarisce l’opinione di una tifoseria che ha sempre apprezzato, anche in funzione estetica, il Made in Italy.

I padroni di casa svolgono in pieno il proprio dovere, la squadra non viene mai lasciata sola e l’incitamento ha poche pause. Del resto il risultato sul terreno di gioco è di quelli sempre in bilico, il Livorno si porta in vantaggio di tre reti, poi il Bari in appena un minuto segna due gol riaprendo di fatto la partita. Sugli spalti gli stati d’animo delle due tifoserie sono agli antipodi. Si assiste, infatti, a una bella prova di tifo da entrambe le fazioni con gioia e delusione che inevitabilmente si alternano. A fare il colpo grosso è comunque la squadra toscana e sul finale è la tifoseria amaranto a far sentire chiaramente la propria voce.

Tra le due tifoserie non mancano cori ostili sia a inizio gara, sia durante la stessa. Da segnalare, infine, il caso di due tifosi baresi che prendono posto in gradinata e, complice un due aste che chiede l’acquisto di Antonio Cassano, vengono chiaramente individuati dagli addetti alla sicurezza come ospiti. Nonostante la più totale indifferenza del pubblico locale, in un settore relativamente tranquillo, vengono gentilmente “invitati” a trasferirsi nel settore ospite. L’assurdità di tessera del tifoso, biglietto nominale e acquisto preventivo del ticket, porta inevitabilmente a casi del genere.

Valerio Poli