Queste sono le partite in cui capisci di essere davvero alle battute finali di tutti i campionati della stagione. Ci si arriva ormai stanchi e si va avanti a forza d’inerzia per i tanti chilometri macinati da agosto fin qui, per le tante ore di sonno perse nell’arco di questo anno, perché – come diceva Nick Hornby nel suo celebre “Febbre a 90°” – per noi l’anno solare si calcola da agosto fino a metà o fine giugno e non, come per tutti gli altri, da gennaio a dicembre.

Dopo tutti i sacrifici fatti, che a dir la verità per noi “partitellari” non sono mai tali, si arriva a queste partite esausti, ma con la voglia di arrivare in fondo alla stagione e essere presenti comunque, anche a partite con pochi tifosi al seguito pur di pronunciate il fatidico “io c’ero” (anche se questo discorso vale più che altro per i tifosi sugli spalti).

Le squadre di Serie D, vincenti dei loro rispettivi gironi e già promosse in Lega Pro, suddivise in tre triangolari, si sono affrontate in partite uniche alla fine delle quali, le tre vincenti e la quarta miglior classificata, hanno guadagnato l’accesso a queste “Final Four”, semifinali e finale in gara unica ed in campo neutro in quel di Fermo e Monte San Giusto, nelle Marche.

Nella prima di queste partite si affrontano i siciliani della Sicula Leonzio, vincitori del girone I, contro i lombardi del Monza, vincitori di quello B e per l’occasione il campo designato è quello di Villa San Filippo, dove gioca le sue gare interne la Sangiustese.

La gara si disputa in infrasettimanale, di mercoledì alle ore 17, per cui decido di arrivare un’ora prima in questo impianto, già da me visitato dieci anni orsono per il derby marchigiano Sangiustese – Maceratese. L’impianto, come detto, è ubicato a Villa San Filippo, piccola frazione di Monte San Giusto, facilmente individuabilie vista l’abbondanza di indicazioni. L’ubicazione è in un posto isolato ma in forte espansione urbanistica e non lontano si apre un grosso parcheggio per ospitare le macchine dei tifosi.

All’interno lo stadio è composto da un paio di tribune: quella coperta dove prendono posto di solito i locali e quattro scalini in cemento, incrementati da una piccola tribuna in ferro, a far funzione di settore ospiti. Oggi, per l’occasione e data la poca affluenza, viene aperta solo la tribuna coperta che viene divisa a metà: nella parte sinistra prenderanno posto i monzesi ed in quella destra, più vicino agli spogliatoi, i tifosi siculi.

Sicuramente chi deve macinare più chilometri sono i tifosi siciliani, quindi in un giorno festivo e per una partita che conta poco, prevedo la presenza dei soli ultras lombardi. Arrivo un’ora prima e già i lentinesi smentiscono le mie previsioni, stazionando fuori lo stadio ed essendo arrivati con un transit dalla lontana Sicilia. Sono una decina e appena entrati appendono le loro pezze e cominciano ad intonare qualche coro, sventolando una bandiera.

Nel settore dei monzesi invece, per il momento non ci sono ultras ma solo una trentina di tifosi tranquilli che vogliono assistere seduti alla partita. Durante il corso degli anni i biancorossi hanno dimostrato tutta la loro costanza nel seguire la squadra brianzola, anche quando le cose non andavano proprio benissimo. Aspetta aspetta ma i lombardi non arriveranno mai e non conoscendone le motivazioni mi astengo da qualsiasi commento o diceria a vanvera, così la scena è tutta per gli ultras siciliani che, pur essendo in pochi, si danno da fare sostenendo la squadra con cori accompagnati da battimani, sventolando inoltre una bandiera del gruppo ed una bandierina della trinacria, simbolo della regione siciliana. Ovviamente il tifo non sempre è continuo, si verifica qualche pausa, ma visto il gran caldo ci può anche stare.

Per i brianzoli il tifo si limita a qualche semplice applauso, pur essendo aumentati di numero con il passar del tempo: circa una sessantina. Nel secondo tempo il Monza, dopo appena sei minuti, passa in vantaggio siglando il gol partita con Perini e facendo esultare i pochi tifosi presenti: il loro tifo si fermerà a questo.

Tornando ai bianconeri, nonostante lo svantaggio dopo pochi minuti della seconda frazione, continueranno ad incitare la squadra sempre accompagnando i cori con battimani e sventolando, seppur non continuamente, le bandiere. Qualche piccola pausa c’è sempre, però rimango sorpreso con quanta grinta incitino la loro squadra fino alla fine della gara.

Dopo 4 minuti di recupero l’arbitro dice che può bastare e mette fine alla contesa. Applausi dei tifosi siciliani alla propria squadra che va a ringraziare sotto al settore, nonostante la sconfitta in questa semifinale, mentre dalla parte opposta, si applaude la squadra sopraggiunta sotto al settore per la finale appena conquistata, che si disputerà venerdì a Fermo.

Esco pochi minuti dopo il fischio finale in direzione Fermo, dove assisterò all’altra interessante semifinale tra Ravenna e Bisceglie.

Marco Gasparri.