Scriviamo questo comunicato perché vogliamo mettere dei punti fermi a tutta la vicenda delle ultime settimane.

Chi frequenta lo stadio, sa che per noi il Pavia viene prima di ogni altra cosa. Non permettiamo, quindi, che la nostra posizione sia strumentalizzata da una parte o dall’altra; allo stesso tempo, siamo ben consci di come la questione calcio locale e stadio sia stata trattata negli anni, indipendentemente dal colore politico della giunta.

Per quanto riguarda lo sviluppo delle vicende societarie, l’ultimo decennio fatto spesso di affaristi e speculatori ci ha purtroppo insegnato a diffidare di chiunque allunghi le mani sul nostro Pavia, perciò non possiamo non nutrire dubbi sull’arrivo di imprenditori esterni prima di conoscere nei fatti il loro operato. Per questo, se da una parte ci ha colpito positivamente l’impegno e la determinazione dimostrata nel non mollare sulla questione del ripescaggio in serie D, dall’altra deve essere ben chiaro che il Pavia non è un giocattolo ma un bene che appartiene alla città e ai tifosi.

Riguardo alla giunta, risulta evidente la scelta dell’amministrazione di fare muro contro la nuova società, scelta che per lo meno andrebbe motivata per questioni di trasparenza verso tifosi e città, ad esempio avanzando un’alternativa credibile o una proposta costruttiva. Se così non fosse, si tratterebbe di una mossa completamente insensata e un autogol contro i suoi stessi interessi, rendendosi responsabile dell’addio al calcio a Pavia, non proprio il primo paesino. Per questo auspichiamo che si riprenda il dialogo per trovare un accordo con la società e permettere che la prima squadra della città giochi a Pavia.

Di lavoro da fare ce n’è parecchio, dalla sistemazione dello stadio, che rappresenta un bene comune per la città e non deve essere abbandonato a sé stesso, al recupero della vecchia denominazione e logo AC PAVIA, unica squadra realmente rappresentativa della città.

per tutte le parti coinvolte il discorso è lo stesso: noi stiamo seguendo con attenzione il corso degli eventi, qua c’è gente che vive di pane e Pavia calcio, gente che grazie alla fede calcistica ha fatto gruppo e fatto nascere amicizie, ha creato una realtà viva nella città, ha aperto una sede, un punto di ritrovo per chiunque possa avere bisogno o voglia avvicinarsi alla nostra realtà, luogo di ritrovo dei tifosi, che vanno rispettati. Per questo e a tutela di tutto ciò, noi non staremo di certo con le mani in mano, continueremo a vigilare sulle sorti della nostra squadra, pronti ad agire a qualunque costo, per le strade dove ci potete trovare ogni giorno, con l’auspicio che un giorno possa ritrovare gloria e identità, l’AC PAVIA.

Intanto, invitiamo chi ha a cuore il Pavia e in queste settimane ha dimostrato attaccamento per i nostri colori, a presenziare lunedì sera al prossimo consiglio comunale in cui si tratterà nuovamente la situazione.