Dopo l’ottimo campionato condotto nella passata stagione, il 12 agosto è arrivato il comunicato della LND che sanciva il ripescaggio nel massimo campionato regionale del Mazzarone calcio. Traguardo storico per il piccolo club siciliano che, in appena 5 anni dalla sua fondazione, è riuscito a scalare i campionati regionali e arrivare appunto a quello di Eccellenza. Per club come questi, privi del blasone di piazze come Siracusa, quella di oggi non è semplicemente una partita di calcio ma il coronamento di un sogno, tanto che sulla pagina ufficiale del club, a margine dell’incontro, la società ha voluto ringraziare per l’ospitalità il prestigioso club aretuseo che di suo, invece, vanta bel altri importanti partecipazioni nei campionati professionistici.

Sul campo – che alla fine è il solo vero e supremo giudice in tal senso – i padroni di casa sono riusciti ad imporsi con un perentorio 3-0, esordio perfetto per il nuovo tecnico Gaspare Cacciola, subentrato a Peppe Mascara. Il Siracusa si rimette in scia delle prime del girone ma è ora in trasferta che si aspettano risposte per rilanciare le ambizioni della piazza, laddove il precedente allenatore aveva fallito.

Allo stadio “De Simone”, venendo infine alle più interessanti questioni del tifo, non si registra una presenza importante in termini di pubblico. Si può dire che le tante e continue delusioni, su tutti i cocenti fallimenti che hanno svilito le apparizioni in Serie C, hanno contribuito ad assottigliare il bacino di appassionati al seguito dei leoni. Tuttavia gli ultras siracusani non mollano la presa e, come da ormai 40 anni a questa parte, prendono posto in Curva con il solito quadrato compatto e combattivo, sostenendo gli undici in campo da subito con cori veementi, a mettere in chiaro senza mezzi termini quale sia l’unico obiettivo possibile per una tifoseria e una compagine di tale tradizione. E la vittoria puntualmente arriva, con un goal nei primi dieci minuti che spiana la strada e il rotondo 3 a 0 finale che, complice la sconfitta dell’Igea Virtus, riavvicina la vetta a sole due lunghezze di distanza. La Serie D si può e si deve agguantare non come punto di arrivo ma di rilancio per una tifoseria che ha visto giorni migliori e che per la sua fedeltà meriterebbe di riviverli quanto prima.

Foto di Simona Amato
Testo a cura della redazione