Tensione altissima oggi a Siracusa, la posta in palio è enorme e lo si capisce anche dall’aria che si respira in città. Già da tre giorni c’è sold out e domenica, già di mattina, le vie intorno allo stadio e i bar luoghi di ritrovo dei vari gruppi della Anna scoppiano di gente e birre. Presenti già da due giorni gli amici fraterni dei Karsud del Paris St.Germain, uniti ai siracusani da un’amicizia e una condivisione di valori che vanno oltre ogni discorso da stadio.

Cori potenti e bandieroni già si innalzano con larghissimo anticipo sul fischio d’inizio del match. Lo stadio è una bolgia, stendardi e drappi, compreso quello dei Karsud, e la fumogenata in pieno stile anni ’80 della curva di casa ad inizio partita, aprono la mente e i cuori di chi ha vissuto gli stadi di una volta. Fumogenata in pieno stile “popular”, blu ai lati e bianca al centro a formare una cortina fumogena pesante e massiccia, un muro che piano piano si svela alzandosi lentamente. Riuscita alla grande e subito Curva Anna con bandieroni sventolanti, tricolori come sempre, mani al cielo e cori.

Primo tempo con il solito repertorio di cori e molta potenza, ma c’è anche il momento per dimostrare spessore non solo ultras ma più semplicemente umano, quando viene alzato uno striscione che chiede lo stop al femminicidio, decisa presa di posizione della curva siracusana sugli ultimi eventi che hanno portato all’uccisione di due ragazze a distanza di un giorno. Anche altri settori dello stadio oggi sono belli carichi, la Gradinata Imbesi e la Tribuna Siringo con i rumorosi gruppi di tifosi che non mancano in iniziative per coinvolgere coralmente il resto del pubblico.

La Curva Anna continua incessantemente e già al primo minuto del secondo tempo riparte massiccia poiché la posta in gioco è troppa e la squadra viene sostenuta continuamente, proprio per non abbassare la guardia. Il pareggio della Scafatese non smorza la voce della curva locslr che anzi raggiunge il picco quando un rigore concesso proprio al Siracusa, non riporta la squadra in vantaggio.

Verso la fine della gara, qualcuno si sente male e viene portato via in ambulanza, cosa che porterà ad un leggero scombussolamento in curva. Ma il finale di partita è ormai assicurato e alla fine, solita grande festa sotto la Anna con lo storico coro cantato sia dai tifosi che dai giocatori.

Scafatesi presenti in buon numero, entrano a partita iniziata per via dei controlli preventivi e fin troppo minuziosi delle forze dell’ordine, accompagnati da qualche fischio. Posizionate le loro pezze, cantano fin da subito e fanno la loro parte fino in fondo, non arrendendosi di fronte ad un pubblico molto caldo e rumoroso; lanciano qualche coro secco appena possibile per aprirsi un varco tra i momenti di fisiologico stacco avversario. In aggiunta a un risultato che non gli sorride e a una classifica che dopo l’avvio da sogno s’è purtroppo per loro ridimensionato, si può dire senza dubbio che la loro è stata una buona presenza. Per gli ultras di casa invece, festa che continua fuori, come da tradizione, nei vari bar dei vari gruppi fino a sera tarda.

Foto di Giuseppe Ragnolo