Anno nuovo, nuova vita? Ce lo si augura sempre ad ogni brindisi di fine anno, anche se poi i buoni propositi e ancor più i buoni esiti degli stessi non sono schedulabili così rigidamente in base al progredire dei giorni. Ad ogni modo, sugli spalti del “De Simone”, nella buona come nella cattiva sorte, come i più fedeli degli innamorati, gli ultras siracusani si fanno trovare sempre al loro posto, accanto alla propria squadra.

Bel quadrato al centro della curva, bel colpo d’occhio anche dal punto di vista cromatico grazie a pezze e striscioni in vetrata, tutti di ottima fattura. Impatto impreziosito da una coreografia con la quale si festeggia l’anniversario dei Boys Ortigia, composta da un imponente due aste e da un pregevole striscione tenuto a mano con la frase: “Passano gli anni faremo sempre danni”.

Per ora i danni sono quelli delle scellerate gestioni del passato con cui i tifosi si ritrovano a fare i conti e non tanto meglio va in campo dove, dopo il goal che sblocca il risultato ad inizio ripresa di Mascara figlio (il più famoso padre siede in panchina in veste di allenatore), il Taormina impatta al ventesimo con il più amaro dei goal dell’ex.

Dopo un inizio di campionato ben al di sotto delle aspettative, il Siracusa aveva poi vissuto una fase di fortissima ascesa che l’aveva portato, in poco tempo, dalla zona retrocessione alla soglia della zona play-off. Peccato però che il definitivo assalto, per un motivo o per l’altro, è stato sempre rimandato. Anche oggi – per un pessimo arbitraggio dirà il presidente degli aretusei – lo stop imposto dal Taormina vanifica l’aggancio proprio ai danni degli stessi messinesi. Nel frattempo il Ragusa capolista vince e si allontana di ben 16 distanze.

Resta sempre alla portata l’obiettivo playoff e con esso la speranza di risalire la china. Resta ancor più tangibile e solido l’affetto e la fedeltà di una tifoseria che né gli anni e né le avversità riescono a scalfire.

Foto di Simona Amato.
Testo a cura della redazione