Il Siracusa probabilmente condivide con Sambenedettese e Rimini il triste primato dei fallimenti sportivi. Andiamo a braccio, senza il conforto del riscontro statistico e non vogliatecene per questo. Comunque, a partite dal 1990, il popolo Aretuseo ha visto sparire la propria squadra per ben tre volte, la prima a margine della ormai lontana stagione 1994/1995, la seconda volta al termine della stagione 2011/2012 e infine l’ultima volta risale all’estate del 2019. Paradossalmente i fallimenti sono arrivati sempre dopo stagioni emozionanti, nelle quali i siciliani avevano cullato per lunghi tratti del campionato il sogno della promozione in serie B, sogno infranto prima sul campo e poi sepolto dalle sentenze dei tribunali sportivi, che puntualmente hanno obbligato la squadra siciliana a ripartire dall’inferno dei campionati dilettantistici.
La linea che lega i punti più bassi della storia calcistica siracusana degli ultimi trent’anni è data dalla costante presenza della Curva Sud Anna. Gli ultras del Siracusa, infatti, pur cambiando vesti e sigle, sono stati capaci di rialzarsi e ripartire con lo stesso slancio ed entusiasmo di sempre, a riprova del fatto che la categoria, per quanto importante, è comunque un aspetto secondario, se di fondo a predominare è la voglia di seguire la propria città.
I siciliani dopo aver vinto il campionato di Promozione puntano anche alla vittoria dell’Eccellenza, dimensione calcistica che per i tifosi di casa deve rappresentare solo una parentesi breve e dove ogni partita deve essere un’istantanea di una stagione trionfante, ma da mettere alle spalle subito. Anche se finora in campo non è andato tutto esattamente in questo modo.
Dopo il successo contro il Palazzolo, il calendario offre un’altra buona opportunità agli azzurri: l’avversario, il Città di Viagrande, almeno sulla carta è abbordabile e il Siracusa è alla caccia della terza vittoria consecutiva. La sfida valevole per l’ottava giornata del girone B di Eccellenza, non disputata lo scorso 31 ottobre per la forte ondata di maltempo che s’era abbattuta in zona, può rappresentare una svolta importante nella stagione dei siciliani dopo le difficoltà nella prima fase di torneo, a riprova che spesso il blasone non è sufficiente per vincere i campionati.
Il pubblico presente non è particolarmente numeroso, anche in virtù del fatto che si gioca comunque in un giorno infrasettimanale e per giunta alle 14:30, con non poche difficoltà a partecipare quindi, per quanti sono impegnati in un’attività lavorativa. Comunque lo zoccolo duro della curva Arutesea si presenta compatto, offrendo un tifo costante e continuo per tutti i 90 minuti, sostegno che verrà ripagato con l’ennesima vittoria dei padroni di casa che, dopo un inizio zoppicante, si rilanciano in campionato, dando un segnale importante a tutti gli avversari. Nota di curiosità puramente calcistica a margine, a condurre alla vittoria la compagine allenata dall’ex attaccante Peppe Mascara, con trascorsi anche in A, è stato suo figlio Marcello autore di una doppietta.
Foto di Simona Amato