“SOLO GLI ULTRAS VINCONO SEMPRE!”, penso si possa riassumere semplicemente con questo termine pur abusato la giornata dedicata al tanto attesissimo derby tra l’Imperia e la Sanremese.

Ma andiamo con ordine, iniziando con alcune constatazioni di carattere puramente personale. In questi ultimi giorni ci sentiamo ripetere continuamente, dai politicanti vari spalleggiati da alcuni noti pennivendoli, che siamo al sicuro, che non dobbiamo preoccuparci di nulla, che la nostra sicurezza viene salvaguardata costantemente e che non dobbiamo temere alcun tipo di problema che possa per lo meno minare la nostra tranquillità. Lungi da me voler fare del proselitismo o creare inutili allarmismi, ma se per una partita valevole per il campionato di Eccellenza Ligure, per motivi di ordine pubblico, si è dovuti ricorrere al divieto di trasferta per i tifosi ospiti, mi viene da pensare che, evidentemente, qualche falla all’interno del sistema c’è e non siamo poi così al sicuro come ci vorrebbero far credere.

Non per altro: se i tifosi provenienti dalla vicina Sanremo, con tutto il rispetto per gli Ultras biancoazzurri e l’acerrima rivalità con la tifoseria nerazzurra, risultano essere un problema di ordine pubblico insormontabile, tanto da dover arrivare a vietare la trasferta dei matuziani in quel di Imperia, non voglio minimamente pensare come i responsabili della nostra sicurezza potranno affrontare problematiche ben più gravi e di maggiori entità rispetto a questa.

A meno che la loro unica soluzione, per ogni genere di situazione che gli si palesa davanti, sia il divieto a prescindere, senza se e senza ma, per qualsiasi cosa e per chiunque: a quel punto, però, ci troveremmo ad avere a che fare con un contesto che ricorda vagamente i regimi dittatoriali del passato (e del presente), con delle vere e proprie limitazioni di ogni genere di libertà in nome e per conto di questa tanto sbandierata sicurezza.

E, a mio modesto parere, la strada intrapresa sembra proprio quest’ultima.

Tornando al derby, comunque, la sensazione, o per meglio dire la quasi certezza, che la partita sarebbe stata vietata per la tifoseria ospite, o che comunque sarebbero state imposte delle limitazioni, si era avuta già dal lunedì precedente, quando l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive aveva inserito, nella sua consueta determinazione settimanale, questo match tra quelli considerati a rischio.

Un Osservatorio a dir poco “attento, preciso, puntuale e attendibile” visto che, quando cita questa partita, la segnala come un incontro di “Serie D”, confermando ulteriormente, anche in questa ennesima occasione, che seduti intorno al tavolo di questo inutile, quanto dannoso, organismo ministeriale c’è, evidentemente, della gente che non sa neanche minimamente di cosa sta parlando.

Nel corso della settimana, in attesa delle decisione finale da parte della Prefettura e della Questura di Imperia, sono stati comunque numerosi gli appelli affinché venisse scongiurato il divieto.

Basti pensare, ad esempio, che su internet è stato addirittura lanciato l’hashtag #voglioimatuzianialderby per cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità preposte affinché il tanto atteso incontro tra l’Imperia e la Sanremese venisse giocato a porte aperte.

Oppure basterebbe sottolineare i cori degli Ultras dell’Imperia presenti all’allenamento di giovedì sera, con i quali si è chiesto a gran voce la presenza della tifoseria avversaria in occasione del derby.

Ma è tutto inutile, e nel tardo pomeriggio di mercoledì arriva la conferma del divieto o, per meglio dire, della limitazione d’ingresso nell’impianto solo per i residenti nel comune capoluogo.

Solo nella serata di venerdì, a seguito di ulteriori pressioni da parte della società dell’Imperia, la Questura e la Prefettura decidono di fare un mezzo passo indietro, decretando la possibilità di vendita dei tagliandi necessari all’ingresso nello Stadio “Ciccione”, in occasione della partita contro l’Unione Sanremo, anche ai cittadini residenti in alcuni comuni della provincia di Imperia, sostanzialmente quelli più limitrofi al capoluogo.

È simpatico (si fa per dire) notare, tra le altre cose, la dicitura, ovviamente standard ma comunque del tutto fuori luogo, al termine di questo documento diramato dalla Prefettura di Imperia, con la quale si asserisce che “…avverso il presente decreto è ammesso ricorso gerarchico al Ministero dell’Interno entro 30 giorni dalla notifica, ecc…”.

Fatemi capire: nel caso qualcuno facesse ricorso, entro 30 giorni, e questo venisse accolto dal Ministero dell’Interno (stiamo ovviamente parlando di ipotesi assurde), cosa succederebbe?
Verrebbe ripetuta la partita? Si provvederebbe a rimborsare tutti quei tifosi che avrebbero voluto assistere all’incontro e gli è stato precluso? Verrebbe organizzato un match di beneficenza a porte aperte tra alcuni rappresentanti della Questura e quelli della Prefettura?
Dubbi e quesiti ai quali, evidentemente, non riusciremo mai a dare una risposta!

In tutti i casi, comunque, alle ore 15.00 del 29 Novembre 2015 prende il via il 59° derby tra queste due formazioni, il primo della storia senza la presenza della tifoseria ospite.Un derby, di fatto, svilito dalle istituzioni e da chi si ostina, ottusamente e continuamente, a prendere delle decisioni controproducenti e assurde, spacciandole per necessarie ed inevitabili.

Nonostante l’assenza della tifoseria biancoazzurra, la presenza delle forze dell’ordine fuori e dentro l’impianto sportivo è davvero imponente per una partita del genere. Gli agenti presidiano i varchi di accesso all’impianto sportivo, la vicina uscita autostradale e la stazione di Imperia Oneglia, dove per altro anche io e Antonio (fotografo di Savona venuto appositamente per assistere a questo incontro), veniamo fermati ed identificati dalla polizia. Gli stessi agenti che, quando faccio presente che ben sei poliziotti alle prese con due semplici fotografi mi sembravano un “tantino esagerati”, mi rispondono, in maniera del tutto disarmante, che è “per motivi di sicurezza”.

L’ingresso degli Ultras dell’Imperia nel proprio settore viene anticipato dall’esplosione di una bomba carta all’esterno dello stadio. Le perquisizioni sono accuratissime. L’intera scenografia preparata per l’occasione dalla tifoseria nerazzurra viene minuziosamente controllata, mentre un tifoso, a pochi minuti dal fischio d’inizio, viene arrestato dagli agenti per il possesso di un fumogeno, scatenando la reazione e la protesta degli Ultras già presenti all’interno del proprio settore.

All’ingresso in campo delle squadre l’intera Curva si tinge di nerazzurro, grazie alla bella scenografia della tifoseria imperiese. Gli Ultras si compattano poi nella parte centrale della gradinata, cantando i propri cori, accompagnati dal ritmo incessante di un tamburo, e sventolando alcune bandiere. Numerosi quelli contro le forze dell’ordine e per i diffidati. Immancabili quelli contro gli odiati sanremesi.

Verso la metà del primo tempo vengono esposti due striscioni piuttosto eloquenti. Il primo, nella parte alta della curva, recita testualmente “FIERI DI NON COLLABORARE CON VOI”. Subito dopo ecco il secondo striscione, piazzato più in basso, con la scritta “COMPROMESSI MAI”.

Gli Ultras Imperia effettuano poi una bella sciarpata e, al 30° del primo tempo, decidono di rimuovere tutte le pezze ed il proprio striscione affissi alla ringhiera e di abbandonare la curva per protesta, vista l’assenza della tifoseria ospite. Per motivare ulteriormente questa decisione, prima di uscire definitivamente dal proprio settore, gli Ultras nerazzurri affiggono un ultimo e lunghissimo striscione, con la scritta: “29.11.15 QUESTO E’ IL CALCIO CHE VOLETE!!! NONOSTANTE LA RIVALITA’, LIBERTA’ PER GLI ULTRAS!!! 1.3.1.2.”.

Alla fine del primo tempo esco quindi dall’impianto sportivo ed incontro il corteo della tifoseria nerazzurra che si sta allontanando dallo stadio.

Apprendo che una delegazione degli Ultras Imperia sta per dirigersi nella vicina Sanremo per incontrare la tifoseria avversaria, che proprio in quel momento è riunita presso lo Stadio Comunale della propria città per assistere alla partita in diretta streaming.

L’obiettivo delle due tifoserie è quello di dare uno schiaffo morale a chi ha decretato i divieti senza alcun senso per questa partita, rendendola di fatto uno spettacolo monco, privo di quell’atmosfera goliardica e di sana rivalità che solo i derby come questi riescono a regalarti.

Nessuna volontà di scontrarsi, quindi. Nessuna volontà di voler affermare la propria supremazia sull’avversario. Un incontro, un gesto simbolico, da Ultras, per ribadire fermamente la propria opposizione a questi assurdi divieti e per dimostrare, ancora una volta, che i tifosi non sono dei criminali, come qualcuno invece vorrebbe far credere.

Non voglio perdermi tutto questo, per tanto salgo rapidamente in auto e mi dirigo a Sanremo per assistere a quanto preannunciato.

Giungo allo Stadio Comunale di Sanremo, quando la partita è alle fasi conclusive. L’entusiasmo dei tifosi di casa è alle stelle, visto che la compagine biancoazzurra è in vantaggio per 2 a 1 sull’Imperia.

I tifosi seguono l’andamento dell’incontro con trepidazione, cantando a squarciagola e divertendosi tutti assieme.

La partita, di lì a poco, si conclude con questo risultato e, dopo i festeggiamenti, alcuni Ultras della Sanremese decidono dunque di spostarsi all’esterno dell’impianto sportivo, in attesa della delegazione nerazzurra.

I tifosi imperiesi arrivano poco dopo.

Alcune strette di mano. Qualche abbraccio. E poi ecco che vengono srotolate le proprie pezze.

Gli Ultras dell’Imperia e della Sanremese si mettono in posa per una foto inusuale: tutti insieme, senza rancori o divisioni. Senza astio. Rivali, questo sì. Ma con rispetto gli uni per gli altri, come ogni Ultras degno di tale nome.

E poi parte quel coro, che spiega tutto, in poche parole: “SOLO GLI ULTRAS VINCONO SEMPRE!”

Perché al di là del risultato sul campo, al di là dei divieti imposti, al di là della trasferta vietata, i veri vincitori oggi sono loro. Senza ombra di dubbio.

Testo di Daniele Caroleo.
Foto di Daniele Caroleo e Antonio Scaringi.

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