C’è purtroppo poco da raccontare di questa gara fra Sorrento e Juve Stabia, in virtù delle limitazioni poste in essere dalla solita cricca capitanata dall’Osservatorio che ha concesso l’ingresso ai soli sottoscrittori della Fidelity Card. Dunque ai Sorrentini già provati da questa stagione in perenne trasferta anche quando gioca in casa, visto che l’indisponibilità dello stadio Italia è stata appianata trovando asilo al Viviani di Potenza, si aggiunge l’assenza dei gruppi organizzati della Sud Stabiese che ha ulteriormente svuotato di contenuti una gara che avrebbe potuto essere molto interessante.

Il gap è parzialmente coperto dalle due squadre che già all’esterno dello stadio, al momento dell’arrivo di entrambi i pullman, si sono pesantemente beccate tra di loro, ostilità che si è poi riverberata anche in campo, durante i novanta minuti e alla fine degli stessi. Epilogo comunque fantastico per le Vespe che vincendo 2-1 questa trentatresima giornata, porta a nove le distanze dall’inseguitrice Benevento sconfitto in casa dal Monopoli, margine che a cinque giornate dal termine porta con sé tutti i profumi del sogno che prende sostanza, quel sogno che si chiama Serie B.

Pochi gli spunti di interesse per quanto riguarda il tifo vocale propriamente detto: i rossoneri di Sorrento ci mettono la solita generosità per compensare i disagi delle loro eterne trasferte, fra gli ospiti si vedono alcune bandierine sparse, qualche larvato tentativo di cori o qualche abbozzo di sciarpata quando la squadra si reca sotto di loro per festeggiare, ma la sensazione evidente è che certe gare colpite dalla scure dei divieti, finiscano per perdere tutta la loro attrattiva.

Pier Paolo Sacco