Sabato 12 ottobre una delegazione di noi è scesa a Roma, con due macchine, per abbracciare la famiglia Cucchi in occasione del 5° Memorial dedicato a Stefano a distanza di dieci anni dalla sua morte. Era il 15 ottobre 2009 quando Stefano veniva fermato e condotto in arresto da militari dell’arma dei carabinieri, il 22 ottobre 2009 Stefano moriva nell’ospedale penitenziario Sandro Pertini dopo essere stato picchiato prima da chi doveva custodirlo e abbandonato poi da chi avrebbe dovuto assisterlo: decine e decine di persone che hanno interagito con lui in questi 7 giorni di agonia e straziante sofferenza ma nessuna che lo abbia realmente aiutato. Stefano è morto nella totale indifferenza, lasciato solo nel proprio dolore. Stefano pesava 37 kg quando è morto, in seguito umiliato da tanti e troppi che lo hanno diffamato e insultato da morto con l’intento di nascondere la verità.

A distanza di dieci anni, dopo una lunga ed estenuante battaglia portata avanti con determinazione e tanto coraggio dalla sua famiglia, si è giunti a rendere pubblica la verità: Stefano è morto per mano di alcuni carabinieri che lo hanno massacrato di botte… una verità che tanti, come noi, conoscevano sin dal primo giorno. Nella serata del 12 abbiamo così potuto parlare con Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, e l’avvocato Fabio Alselmo che da anni si batte nelle aule giudiziarie, e non solo, per Stefano e per tanti altri casi di mala polizia. La domenica in occasione del memorial abbiamo potuto abbracciare ancora una volta Rita e Giovanni, genitori di Stefano. Gli anni passano ed il tempo si fa sentire anche per loro ma non manca certo nei loro occhi lo sguardo fiero di chi sa di essere nel giusto e di lottare per l’amore di un figlio sottratto alla vita ingiustamente per mano di chi avrebbe dovuto difenderlo. È stato così rinnovato un profondo legame con la famiglia. Abbiamo potuto apprezzare anche il grande lavoro che le varie associazioni e realtà hanno fatto per sostenere la battaglia di verità per Stefano, è magnifico per questo ogni volta sentire le parole di Giovanni che ricordano, come fosse ieri, dieci ragazzi di noi che nove anni fa, nel primo anniversario della scomparsa di Stefano, scesero a Roma per deporre un mazzo di fiori proprio all’esterno del Pertini alle ore 6.00 del 22 ottobre 2010.

La famiglia ci tiene a ringraziare ancora una volta tutta Bergamo per l’affetto e la vicinanza dimostrata in questi lunghi anni. Gesti semplici carichi di umanità ma anche di rabbia ripetuti per nove anni, da ultimo martedì scorso con lo striscione di Manchester, che hanno costruito qualcosa di forte e indissolubile. Sono stati una forza per la famiglia Cucchi ed un grande insegnamento per noi. Nei confronti della famiglia Cucchi rimane così per noi il dovere e l’onore di coltivare un legame ed un sentimento di affetto. Siamo noi che dobbiamo ringraziarli per il coraggio che hanno sempre dimostrato nella loro battaglia; una battaglia che hanno combattuto non solo per loro stessi ma anche per tutti noi… Stefano Cucchi sarebbe potuto essere chiunque di noi… non dimentichiamolo mai!
Ultras nella vita non solo alla partita.
Contro ogni repressione