È un periodo molto delicato per il mondo del tifo in generale. Gli ultimi eventi di cronaca hanno finito per avere una forte ricaduta sulla vita di tutti i giorni delle singole tifoserie e dei singoli tifosi. Ancora una volta le istituzioni preposte alla gestione dell’ordine pubblico, pur avendo tutti i mezzi e le possibilità per agire diversamente, preferiscono colpire nel mucchio e penalizzare in toto il mondo del tifo. Alimentando così malsane dietrologie su trappoloni o teorie del complotto più disparate oltre che innalzando il livello del conflitto fra tifosi e le stesse istituzioni nonché fra tifosi e tifosi. Precisamente l’esatto opposto di quel che si prefissano, almeno a parole, gli Osservatori e gli sgherri vari del Ministero.

Spal-Bari nello specifico è stata anticipata dalla netta solidarietà della Ovest di casa nei confronti della tifoseria ospite, alla quale è stato di fatto impedito di viaggiare alla volta di Ferrara perché si sarebbe potuta incrociare con la tifoseria leccese a sua volta diretta a Cremona. Poi a ben vedere, lo stesso il settore ospiti è stato largamente occupato da tifosi biancorossi residenti altrove e il fato avrebbe ugualmente potuto farli incrociare con pari fuori sede salentini in viaggio, per cui più che inibire chi risiede qui o là, sarebbe più opportuno e auspicabile che chi è preposto al controllo dei flussi di tifosi faccia semplicemente il proprio lavoro. Esattamente come quando sono stati vietati di punto in bianco i ben controllabili treni speciali, queste manovrine non affrontano questioni ma mettono la polvere sotto il tappeto e frazionano il tifo in tante schegge isolate, in tante svariate piccole fiammelle pronte all’innesco. Prima o poi avranno problemi anche in tal senso e anche lì indovinate quale sarà la loro soluzione? Esatto, ulteriori divieti senza mai capire il nocciolo delle questioni.

Biglietti venduti per il settore ospiti ben 512, in barba alle limitazioni, pubblico totale al “Mazza” che si attesta sulle 8.773 presenze. Opposto l’approccio e gli umori con cui le due piazze sono arrivate a questa gara, Bari sogna la promozione e tallona da vicino le battistrada della categoria, mentre la Spal pur partendo con le stesse velleità di classifica, si ritrova ancora una volta più vicino allo spettro del ritorno in C che al sogno del ritorno in massima serie.

Oltre alla sensibilità mostrata alla vigilia, la Ovest di casa sfodera inoltre uno striscione per ribadire ed invocare la libertà di trasferte per tutti. Fra gli ospiti invece si nota chiaramente l’assenza degli ultras e a parte aprire le sciarpe ed esultare ai goal non si segnaleranno per null’altro di eclatante. La partita in campo invece, finisce 3 a 4 in favore del Bari, nonostante l’arrivo alla Spal dell’ex Roma Nainggolan che non è però servito a risollevare le sorti della squadra guidata in panchina dal suo vecchio compagno di squadra Daniele De Rossi. Sconfitta che fa male e più di qualche mugugno si leva dagli spalti, anche se in altrettanti cercano di pungolare la squadra nell’orgoglio, spronandola a fare di più e meglio. Ora si gioca tutto su un filo sottile ed è necessaria una svolta per evitare drammi.

Luigi Bisio