Faccio ritorno al Mazza di Ferrara a qualche mese di distanza. La posta in palio quest’oggi è decisamente più alta in confronto alla sfida pre-natalizia col Torino al quale ho precedentemente assistito.

Arrivo di buon’ora nella città estense, fuori dallo stadio c’è già parecchia gente e la “tensione sportiva” è evidente: i locali non vogliono altro che i 3 punti per mettere un mattone importante nella costruzione del discorso salvezza.

A differenza della sfida col Toro, decido di entrare con largo anticipo all’interno del Mazza, alla ricerca di qualche informazione in più in vista dei futuri lavori di ristrutturazione previsti per l’estate prossima. In virtù di questi lavori, dalla capienza attuale di 13.020 spettatori, il Paolo Mazza aumenterà la propria capienza ad un totale di 16.134 persone così suddivise: 4.250 in Curva Ovest, 3.740 in gradinata, 1.490 in Curva Est settore ospiti (possono essere anche ridotti a seconda del tipo di gara e delle esigenze della questura), 2.726 di Curva Est per i locali, Tribuna Pari per 1.488 persone e Tribuna Dispari per 2.328 più i 112 field box.

Detto questo, passando alla cronaca del tifo, la Curva Ovest appare sempre bella piena e colorata, anche se purtroppo ai lati si nota parecchia gente a sedere. Il colore è il punto di forza del settore popolare ferrarese: bandieroni nella parte bassa, bandiere e due aste in ogni angolo della curva, l’immancabile striscione “NON CAMMINERAI MAI SOLA” in basso, con l’aggiunta di una bella sciarpata ad inizio partita. Da citare, la presenza del bandierone con il volto di Federico Aldrovandi, sempre presente al Mazza purtroppo non sempre negli altri stadi italiani, dove più volte ha subito censure al limite del grottesco.

A livello vocale, la prestazione della tifoseria ferrarese è figlia della tensione della partita: durante il primo tempo non tutta la Ovest si unisce al sostegno della parte centrale, ma basta la rete dell’1-0 firmata da Paloschi che fa accendere il tifo anche ai più titubanti.

Bello il “per la Ovest facci un gol” cantato per parecchi minuti, anche il “non tifo gli squadroni ma tifo te” con tutta la curva prima a sedere e che poi salta all’unisono. Svariati i cori per i singoli giocatori di casa, non si scordano gli amici diffidati e vengono omaggiati anche gli amici di Ancona.

Mi aspettavo invece e sinceramente poco dagli ospiti, invece sono stato piacevolmente smentito dal sostegno dei supporter giallorossi giunti quest’oggi a Ferrara. Sono circa 200 i beneventani, un centinaio abbondante lo zoccolo duro rappresentato dai gruppi Curva Sud, che sceglie di rappresentarsi con lo striscione “Solo per la maglia”, Teste Matte e Primo Anello.

Come dicevo, prestazione positiva nel settore ospiti: un tamburo accompagna il tifo per tutto l’arco della partita, in cui fanno sfoggio di parecchie bandiere e bandieroni sempre tenuti in alto, con cori sia per la propria squadra (nonostante la retrocessione) che per i diffidati.

Tra le due tifoserie, che a inizio partita si scambiano un “rispettiamo chi ci rispetta”, nessun problema. Purtroppo sono poi costretto a lasciare il Mazza poco prima del fischio finale, il che non mi permetterà di vedere la sciarpata finale ed il saluto della Spal ai propri tifosi: con questo 2-0 finale, vengono incamerati tre punti a dir poco preziosi nella serrata lotta per la permanenza in serie A.

Testo di Marcello Casarotti.
Foto di Francesco Passarelli.