L’ultima volta al Paolo Mazza, per il sottoscritto, fu nel lontano 2018, marzo per la precisione: una vera e propria tempesta di neve si era abbattuta su Ferrara e dintorni, e nel settore ospiti si crepava letteralmente di freddo (nulla in confronto a quel che accadde in campo, con Destro che sbagliò il più facile dei gol e il Bologna che perse il derby: in confronto, meglio la neve addosso per tutta la partita). 

Saltati poi i successivi derby per avversità varie, torno qualche anno dopo in un Mazza finalmente al coperto, che per la serie B risulta un vero gioiellino: per fortuna poi stavolta il clima è quello della miglior primavera, con le condizioni perfette per giocare; e dunque, distando le Due Torri giusto una mezz’ora di treno da Palazzo dei Diamanti, perché non fare un salto? 

Per la tifoseria spallina poi è un giorno speciale: la gara col Frosinone, l’ultima in casa dell’anno, può regalare la salvezza con novanta minuti d’anticipo, pratica che risulterebbe salutare per tutta una serie di motivi. Lo stadio presenta un buon colpo d’occhio, circa sui sette-ottomila, con discreta rappresentanza anche dalla lontana Ciociaria. 

La Curva Ovest vuole chiudere la pratica salvezza, e per farlo si presenta con l’abito dei giorni migliori: enorme copricurva a salutare l’ingresso delle squadre in campo, a cui segue una selva di bandiere biancazzurre come richiesto in settimana dal tifo organizzato. Una cornice da serie A, che avrà il suo degno seguito sul campo, dove la Spal farà di un sol boccone la squadra allenata da Fabio Grosso. 

2-0 all’intervallo, poi nella ripresa un papera del portiere frusinate fa partire la festa: il pubblico esulta, ma in maniera contenuta, perché prima c’è da attendere il fischio finale sugli altri campi. Quando l’arbitro manda tutti negli spogliatoi, ben in pochi seguono il consiglio: il Frosinone saluta i temerari giunti sin lì, gli spallini si radunano attorno alla panchina, a sentire assieme al presidente Joe Tacopina i risultati delle altre. 

Sono cinque minuti che durano un’eternità, col pubblico tutto in piedi che attende la buona nuova: e al termine di un pomeriggio infinito, eccola che arriva. Il resto è una grande festa sotto la Ovest, con Tacopina che filma orgoglioso la sua curva e fa baldoria coi suoi.

Anche l’anno prossimo, la Spal sarà dunque in B: a fare il derby col Modena, salutato dai ferraresi con alcuni cori “affettuosi”. Non c’è che dire: per la via Emilia, si prospetta una calda stagione… 

Stefano Brunetti