m0_tml896224179969_426624963797_138442191458018Erbacce, lucchetti, terreno pericoloso per l’incolumità degli atleti, sporcizia e siringhe sulle tribune: la denuncia sullo stato dell’Antistadio.

Riceviamo e pubblichiamo un appello da parte della squadra di calcio popolare cittadina, lo Spartak Lecce, nei confronti dell’amministrazione, al fine di sensibilizzare i lettori di PL così come gli stessi amministratori sulle condizioni delle strutture sportive denominate “Antistadio”, in cui si giocano le partite delle categorie “minori”.

Un impianto, quello dell'”Antistadio”, che teoricamente ospiterebbe due campi di calcio a 11, un campo da pallacanestro ed uno di calcetto, con relativi spogliatoi. Allo stato attuale delle cose, denunciano i dirigenti e i calciatori dello Spartak, risulta utilizzabile solo un campo da calcio e due spogliatoi, a fronte delle numerose richieste – circa una ventina – di società che vorrebbero usufruire della struttura. L'”Antistadio” dovrebbe essere dunque il polo sportivo della città di Lecce, ma come abbiamo potuto riscontrare personalmente domenica scorsa, risulta a tutti gli effetti abbandonato a sè stesso e al suo degrado.

“Scriviamo all’indomani dell’esordio nel campionato di 3° categoria (Olympique Lecce – Spartak Lecce) avvenuto a Lecce nella struttura comunale dell’antistadio. Ed è proprio delle vergognose condizioni di questa che vogliamo parlare. Un impianto sportivo a dir poco inadatto per una città di 100.000 abitanti, dove giocano se non ricordiamo male almeno 6 società sportive, alcune con relativo settore giovanile.

Cominciamo con il terreno di gioco, polveroso e pieno di buche pericolose per l’incolumità fisica degli atleti; paradossalmente è pero proprio il campo ad essere in condizioni accettabili se paragonato con il resto. Già perché guardandosi intorno le cose peggiorano. Il secondo campo, adiacente al primo, versa in uno stato pietoso con un metro di erbacce che riempie ogni spazio e ne impedisce l’utilizzo, porte senza reti e panchine distrutte. E’ presente anche un campo di basket, l’unico in buono stato ma chiuso con lucchetti e filo spinato per impedirne l’utilizzo a cittadini non autorizzati (altro paradosso: non essere autorizzati per utilizzare uno spazio pubblico). Passando agli spogliatoi invece la struttura si presenta scomoda e angusta, non certo sufficiente per ospitare formazioni di calcio composte da almeno venti atleti. Se poi consideriamo che come ieri – domenica, ndr – possano esserci più partite in programma si arriva a confrontarsi con la confusione più totale, con le squadre costrette a cambiarsi in spazi ancora più ridotti e completare le fasi di riconoscimento nei corridoi.

Anche le tribune, inutilmente lontane dal campo, non si presentano in condizioni migliori. Composte da freddo cemento e anacronistiche per i nostri tempi sono inoltre sporche, invase da erbacce, escrementi e in alcuni punti anche siringhe. A giudicare dalla quantità sembra inoltre che le cose stiano così da tempo e che le operazioni di pulizia siano avvenute l’ultima volta in chissà quale data.

Anche per questo motivo, oltre che alla grande disponibilità della società e del paese che ci ospita (Merine), abbiamo scelto di disputare le nostre partite in casa altrove, a Merine appunto.

Abbiamo provato ad utilizzare anche l’altra struttura comunale leccese, il “Mingo Locatelli” di Frigole, ma senza andare troppo per le lunghe il campo è a dir poco sabbioso e gli spalti versano in condizioni anche peggiori dell’antistadio.

Ci facciamo portatori di questa denuncia, sperando che anche altre società sportive si uniscano al nostro appello che lanciamo all’amministrazione comunale, affinché non si dimostri cieca e sorda come al solito quando non trova come speculare. Chiediamo un immediato intervento per migliorare sensibilmente lo stato della struttura e consegnare a Lecce, ai suoi sportivi e ai suoi cittadini almeno un impianto sportivo dignitoso e magari degno di una città che si presenta come candidata a capitale europea per la cultura. Cosa inammissibile se si continua ad ignorare la cultura sportiva.

U.S.D. Spartak Lecce”

[Fonte: Pianeta Lecce]