Con le giornate che si allungano, ed i primi caldi primaverili, inizia anche il tour de force finale nelle categorie cosiddette inferiori. Decidere quale match seguire, quali immagini immortalare, diventa così scelta ardua. Il panorama dilettantistico campano, offre tante soluzioni, ma purtroppo tutte allo stesso orario a causa della tanto decantata contemporaneità che torna prepotente nelle serie minori, ovviamente prive di interessi mediatici. E’ così, che nei pochi momenti di pausa quotidiana ci si mette a scrutare tutti i match, tenendo presente che arrivati ormai al giovedì, la scelta non può che ricadere sui campionati dalla “quinta categoria” a scendere, privi nella maggioranza dei casi di intoppi burocratici per la richiesta di accrediti.

Di match stimolanti ce ne sono, ma su tutti spicca Mondragone-Quartograd di Prima Categoria, una partita che garantisce la presenza di due tifoserie, cosa rara di questi tempi, un’occasione che non si può certamente perdere.

Oltre ad avere seguito, le due squadre vantano anche una posizione di classifica ideale per una sfida faccia a faccia. I casertani infatti, forti dei loro 39 punti, sono ubicati in piena zona playoff, in quarta posizione, ed inseguono proprio i partenopei del Quartograd, distanti solo tre lunghezze.La partita così, assume particolare interesse, e smuove anche un buon numero di tifosi verso il Comunale di Mondragone, con un pullman annunciato da Quarto.

Arrivati a Sabato, il cammino verso il Litorale Domizio viene programmato con largo anticipo. Mondragone, come i comuni circostanti, è sempre stata meta vacanziera dei Napoletani, e non solo, ed è quasi impossibile per un partenopeo non averci avuto a che fare. Il”viaggio” verso il comune casertano, diventa una piacevole passeggiata, con il sole ed un clima tipicamente primaverili che diventano un toccasana nella tratta che dall’asse mediano porta dritti alla meta. Fortunatamente, il clima non è estivo, ed il famoso traffico dell’altrettanto famoso “semaforo di Mondragone” viene ampiamente sfatato. Di quanto sia bella questa terra, se ne potrebbe parlare per ore, ma ancor di più, ci si potrebbe soffermare su come, secondo il sottoscritto, sia poco sfruttata, d’altronde come tutto ciò di buono che abbiamo in Campania.

Tutto il litorale domizio infatti, potrebbe ampiamente sostituire le mete privilegiate italiane, con una buona organizzazione e soprattutto con le infrastrutture adeguate, ma questi temi, di certo non andranno approfonditi qui, c’è una partita da seguire che prende la nostra totale attenzione. Arrivati al Comunale, notiamo subito che i supporter del locali si adunano all’esterno, nei pressi dei loro murales, nonostante il match sia gratuito. Il nostro accesso in campo, avviene invece immediatamente, grazie anche all’efficienza della dirigenza granata, la quale si è messa a nostra completa disposizione, rendendo il tutto molto semplice e veloce. Con stupore siamo sul terreno di gioco con largo anticipo, con le due tifoserie non ancora accorse sugli spalti. Lo stadio di Mondragone, risulta una piacevole sorpresa, erbetta naturale, e due ampie tribune coperte che garantiscono almeno duemila postazioni. Il settore casalingo inizia a riempirsi, e sul lato estremo, inizia a connotarsi il gruppo Ultras.

Più i minuti passano, e più sono visibili aste, pezze e striscioni, ancora piegati, prima dell’affissione che avverrà quasi in concomitanza con il fischio iniziale. Mentre scrutiamo la tribuna di casa, un sussulto, dei cori si propagando nell’aria, nei pressi del settore casalingo: ecco i quartesi! Scesi dal pullman, una settantina di ultras inscenano un corteo goliardico che costeggia lo stadio. Dall’interno è difficile vederlo per bene, ma fortunatamente delle crepe nel muro di cinta del campo, ci permettono di assistere all’arrivo goliardico dei rossoblu. Cori, un bandierone e tanta goliardia, con il pullman che a passo d’uomo segue il nutrito gruppo di Ultras mentre raggiunge il proprio settore.

Mentre si prova ad immortalare il possibile, lo sguardo si rivolge anche agli Ultras locali, che ignorano completamente il tutto, con nostro stupore. C’è chi la chiama mentalità, chi lo chiama rispetto, chi in altro modo, fatto sta che il gruppo “Solita Cricca”, memore del trattamento ricevuto all’andata in terra flegrea, accoglie allo stesso modo gli ospiti. I Quartesi raggiunto il settore loro adibito, appaiono massicci ed organizzati. La loro connotazione politica è ben nota, come il loro progetto di “Calcio Popolare” e sociale. Di come e quanto la politica possa salire sulle gradinate ancora si discute, e non saremo di certo noi a schierarci da una parte o dall’altra, lasciando ai posteri l’ardua sentenza, il nostro piacere è quello di assistere ad una prestazione sugli spalti che arricchisce una partita di calcio. Full immersion quindi dei quartesi, entrati fin da subito in piena partita. Tanti cori, una disposizione in tribuna non eccelsa, un bandierone sempre al vento e le pezze “identificativo sulle divise”, “Sergio odia ancora” e “Topo vive”, sono il biglietto da visita dei ragazzi del Quartograd.

Era da tempo che non calcavamo la prima categoria, ed una volta scese le squadre in campo, sorprende che a gestire l’ordine in campo ci sia un solo arbitro. Ad onor del vero, nemmeno il dispiegamento di FdO è massiccio. Un’auto dei Carabinieri gestirà l’ordine pubblico.

Squadre in campo, e la partita prende il via, con gli ospiti in casacca rossoblu ed i casalinghi in maglia away verde. Iniziata la disputa, incomincia anche la partita dei Mondragonesi, una vera sorpresa. Il gruppo “Solita Cricca”, nato nel duemilaundici, espone la propria pezza nera a caratteri gialli, accompagnata dal drappo “rabbia e stile” e dall’identificativo del cap Mondragonese “81034”. Gli Ultras locali, si compattano sull’estrema destra del settore, formando un quadrato nero davvero molto ordinato, per tutti i novanta minuti ed anche oltre. All’ingresso delle squadre in campo, la S.C. espone uno striscione suddiviso in due parti: “Rabbia e grinta, vinci per noi!”. Messaggio di certo non captato dalla squadra che dopo sette minuti si ritrova già sotto di due goal, i quali spianano la strada al successo dei flegrei, che nel finale di gara triplicano le marcature ed ottengono una vittoria importantissima. Ai Mondragonesi della gara, davvero sembra importare poco. Il loro repertorio prevede cori innovativi ed alcune varianti che in Campania non si vedono spesso. Tre torce accese durante tutto il match, battimani e cori a ripetere che si disperdono nell’aria. Tre bandiere al vento e lo stendardo “free bar” a colorare il settore. Ciò che sorprende, è la compostezza della Solita Cricca, uno schieramento rimasto inerme fino alla fine della gara, con dei decibel che paradossalmente sembrano aumentare nel finale di gara.

Dall’altra parte, i quartesi fanno la loro onesta prestazione. La prima frazione di gioco, inizia con un goal dopo pochi secondi, e questo fa si che il dispendio di energie non sia ben calibrato, con un calo nella ripresa, dovuto molto probabilmente anche alla posizione frontale rispetto al sole battente. Il repertorio dei tifosi del Quartograd sarà formato da cori a ripetere e battimani. Nella seconda frazione è la goliardia a prendere il sopravvento, con cori rivolti più al gruppo che alla squadra. “Il vero calcio lo giochiamo noi!” è sicuramente quello più in voga, che meglio spiega l’obiettivo di questa realtà, che come altre, cerca di promuovere un calcio diverso ed in controtendenza rispetto a quello milionario il quale sempre più si allontana dalla storica funzione sociale additata allo sport di massa per eccellenza.

La partita termina, applausi da una parte e dall’altra coni i Mondragonesi fermi nella loro postazione ancora a cantare, ed i quartesi che salutano trionfalmente la propria squadra. Termina così un pomeriggio di calcio, o meglio di vecchio calcio, sempre più difficile da ritrovare, come un prodotto di nicchia rivolto ad un palato fine, che non tutti possono capire.

Andrea Visconti