In questo fine settimana andrà in scena la 4a edizione dello “Spezia Fest” presso l’area del Centro Allende. Solita festa di gruppo ultras che celebra la fine della stagione, e l’inizio della nuova, fra cibo, birre, mostre, eventi, ecc.

Tutto più o meno nella norma, se non fosse che, all’interno di questa stessa festa, è stato organizzato un dibattito sul tema della tortura con Ilaria Cucchi e Guido Mogherini, famigliari di due vittime in senso lato dello Stato o della sua carenza da questo punto di vista. Ma per il COISP, il sindacato di polizia già salito alla ribalta delle cronache per le sue posizioni sempre estreme in tanti casi analoghi, come quello di Federico Aldrovandi, non è legittimo che tale discussione avvenga: “assurdo pensare che in uno spazio comunale si demonizzi l’operato delle Forze dell’Ordine. Ora vediamo chi in campagna diceva di stare dalla nostra parte se prende posizione”, alludendo ovviamente al neo eletto sindaco Peracchini.

L’intero comunicato può essere letto sul sito del COISP Liguria, che definisce a priori “pseudo-tifosi” gli organizzatori dello “Spezia Fest” e in merito alla sensibilizzazione sul reato di tortura sostiene che: “nuove leggi non vadano create ed approvate guidati semplicemente dai sentimenti prodotti dalla pancia; leggi così importanti e delicate vanno ragionate e ben valutate per evitare ingessature o, peggio ancora, paralisi del Comparto Sicurezza”. Peccato che, rovesciando la prospettiva dal nostro punto di vista, sono circa trent’anni che si legifera di pancia e a forza di decreti in tutto quel che riguarda lo stadio, laddove invece certo approccio non crea questa levata di scudi sulla gestione “emozionale” della legge.

A parte questa considerazione personale “off-topic”, il COISP aggiunge che: “a scanso di equivoci, non è contrario che si dibatta approfonditamente sul reato di tortura, è ovvio però che in un dibattito così delicato ed importante vi deve anche essere spazio, e noi ci rendiamo fin da subito disponibili in tal senso, per l’altra voce della campana”.

Dibattito sì, ma solo alle loro condizioni dunque, altrimenti non se ne deve far nulla, tanto da chiedere infine che: “la neo giunta comunale, che si è sempre espressa a favore dell’operato delle Forze dell’Ordine, blocchi questo evento, considerato i locali dove lo stesso verrà tenuto, poiché lo stesso diventerebbe solamente un processo sommario alla Polizia di Stato ed alle Forze dell’Ordine tutte”.

No al processo sommario, ma sì al processo alle intenzioni. Ovviamente è lapalissiano che un tale approccio fortemente censurante e polemico verso questa iniziativa degli ultras, rischia proprio di innestare il cortocircuito della ripicca e della replica polemica anche quando, a monte, poteva esserci un clima più sereno e disteso.