Ciò che abbiamo visto e a cosa abbiamo dovuto assistere nella trasferta di Spezia ha del paradossale per non dire premeditato.

Iniziamo la trasferta con 1 pullman, svariate macchine e pulmini, arrivando al casello di Spezia con largo anticipo alle ore 20. Dopo 15 minuti di sosta, nella quale i ragazzi delle macchine e dei furgoni sono stati fatti salire negli autobus di linea, ripartiamo alla volta dello stadio con uno stato di polizia degno di manifestazioni politiche anni 70.

Dopo aver girato a vuoto per 1 ora è aver percorso 10km, confermato dal nostro navigatore, (al ritorno abbiamo impiegato solo 8 min per tornare allo scambio pulman–autobus di servizio), arriviamo al settore, a differenza dei Pulman dei club che sono stati portati subito allo stadio facendo un altro tragitto.

Nessuno al prefiltraggio, entriamo senza che ci venga controllato il biglietto, al 25′ del primo tempo. Fuori tutto liscio sotto il profilo dell’ordine pubblico.

Entriamo e parte qualche provocazione da parte di qualche steward, gli animi sono accesi, ma tutto si risolve in qualche spinta, discussioni verbali e niente più. Specifichiamo:momenti di tensione e non di danneggiamenti come qualche pennivendolo si è affrettato a scrivere nelle loro fantasiose ricostruzioni.

Passato qualche minuto di calma, solo apparente, ecco il reparto celere, almeno una 40ina che con veemenza e fare minaccioso dapprima staccano e si portano via una nostra pezza (come si può vedere nei video che purtroppo girano in rete), poi recuperata: senza preavviso cominciano ad avvicinarsi. I ragazzi del gruppo con intelligenza si mettono nel mezzo, il settore è pieno di famiglie, anziani e tifosi dei club. Alla polizia poco importa, nonostante tutti siano disarmati, a volto scoperto e chiedendo più volte un dialogo, ecco le cariche almeno 4/5 che si protraggono per almeno 10 minuti.

Nel mentre i nostri dirimpettai spezzini che si professano ultras, pur vedendo la polizia nel settore intona cori ” fate ridere” a noi tifosi. Questa è la loro mentalità ultras, COMPLIMENTI.

Alla fine di queste cariche di “alleggerimento”, come piace vantarsi alla polizia molti di noi hanno le teste aperte e parti del corpo tumefatte da una violenza che avevamo fortunatamente dimenticato nel corso del tempo.

Nonostante gli appelli nostri e della gente normale che con rabbia invitava la polizia ad andarsene, fino a compimento del loro lavoro, il reparto celere non è uscito dal settore. Numerosi video fortunatamente avvallano la nostra tesi.

Concludiamo ribadendo l’importanza dei numeri su i caschi della polizia, un riconoscimento per far sì che queste ingiustizie abbiano un nome e cognome. Ci chiediamo inoltre cosa sia successo di talmente grave da meritarsi un comportamento così aggressivo, senza nessun tentativo di mediazione o di farci capire cosa nel caso avessimo sbagliato, nonostante avessimo un regolare biglietto perdendo pure 1/3 di partita.

Anche qui come a Firenze proprio nella stessa serata, qualcosa a livello di ordine pubblico non ha funzionato nonostante la volontà nostra di assistere semplicemente alla partita. Cosa spinge questi signori ad una violenza spropositata, e cosa spinge i soliti giornalai da quattro soldi a inventarsi cazzate su danneggiamenti o scontri fisici da noi provocati.

La verità nonostante il volere di insabbiarla verrà fuori, ma ci chiediamo se oltre a noi, qualcuno pagherà dei suoi errori.

CURVA NORD 1915