Nel turno infrasettimanale della quattordicesima giornata di campionato di serie A, Spezia e Udinese alle ore 18:30 si affrontano sul campo dell'”Alberto Picco” di La Spezia. 

L’ ‘Udinese si è subito resa protagonista in questo campionato dopo una partenza sprint in cui ha dato del filo da torcere anche alle big del campionato, allo stesso tempo lo Spezia non ha avuto una così una buona resa, giocando ogni partita con il coltello fra i denti per accedere alla salvezza. Obiettivo quest’ultimo che vale però come per uno scudetto e che finora sono riusciti a raggiungere per due stagioni consecutivi e con grande soddisfazione della piazza. Il pubblico di casa ci crede anche quest’anno e sprona i propri giocatori affinché la strada verso i tre punti sia meno impervia. 

La Curva Ferrovia si presenta al calcio d’inizio con una bellissima torciata, molte bandiere, bandieroni e sciarpe contraddistinte dai colori sociali bianco e nero. Parte alla grande e con il non indifferente aiuto della squadra che passa in vantaggio, trasforma lo stadio in una bolgia. 

Anche in Curva Piscina, attigua al settore ospite, sono presenti alcuni gruppi organizzati tra cui Gruppo Bullone e Eagles e il loro apporto non è affatto trascurabile nella resa generale dell’atmosfera. Nemmeno la pioggia smorza la verve degli ultras che non mollano ma rilanciano, continuando a sostenere la propria squadra e facendosi sentire anche per alcuni cori di solidarietà per i diffidati. 

I tifosi dell’Udinese invece, un centinaio circa, dopo aver posizionato le proprie pezze, partono davvero forte col tifo e provano a più riprese a spingere anche la squadra in campo verso il bottino massimo. Appaiono molto uniti e compatti e quando i bianconeri trovano il pareggio, incalzano ulteriormente la squadra chiedonole a più riprese di non mollare per tentare di agguantare la vittoria. 

A fine gara però, sotto un vero e proprio diluvio, la contesa si conclude con un pareggio e con i giocatori che ringraziano i rispettivi tifosi che di martedì pomeriggio hanno deciso di presenziare all’evento. Nota di encomio e applausi che in particolar modo merita chi ha affrontato circa 1.000 km tra andata e ritorno per sostenere i propri colori. Alla “quinta mafia” italiana come certi giornali tedeschi hanno provocatoriamente definito gli ultras nostrani, dovrebbero baciare la terra dove camminano per queste prove di incondizionato amore, nonostante orari assurdi e altre oscenità ben peggiori e molto più radicate nel nostro calcio rispetto ad argomenti che ne sono estranei e che lor signori tendono in tutti i modi a mischiare e strumentalizzare.

Andrea Ferdani