Per i preliminari di Europa League la squadra francese del St.Etienne ha affrontato la squadra israeliana del Beitar Gerusalemme, la cui tifoseria, anche nel recente passato, è salita più volte agli “onori” della cronaca a causa dei continui episodi di odio verso tifosi arabi israeliani sostenitori di altre squadre. Proprio alcune settimane fa, con una retata notturna, la polizia ha arrestato decine di membri de “La Familia”, il gruppo ultras portante della squadra israeliana, sequestrando, secondo le notizie riportate dai media, petardi, bombe assordati, candelotti di lacrimogeni, un chilo di materiale esplosivo ed una ventina di granate improvvisate. In passato inoltre alcuni deputati locali hanno più volte proposto che questo gruppo ultras venisse messo fuori legge, viste anche le manifestazioni di sostegno nei confronti di Igal Amir, l’assassino del premier Yitzhak Rabin, o di vicinanza nei confronti del Kach Party, il partito ultranazionalista israeliano messo fuori legge nel 1994 per incitamento al razzismo nei confronti degli arabi. Il culmine, comunque, si è raggiunto quando, nel 2014, gli stessi ultras del Beitar Gerusalemme hanno incendiato gli uffici della società calcistica israeliana per protestare contro l’acquisto di due calciatori ceceni e mussulmani, Dzhabrail Kadiev e Zaur Sadayev, e soprattutto quando, durante una manifestazione organizzata proprio da “La Familia”, il 3 Luglio del 2014, il sedicenne palestinese Mohammed Abu Khdeir venne bruciato vivo tra gli alberi della foresta intorno alla città.

Il livello di attenzione per questa sfida valevole per l’accesso alla fase a gironi dell’Europa League è stato quindi altissimo e, dopo la partita giocata a Gerusalemme, che ha visto la vittoria in trasferta della squadra francese per due reti a una, in occasione della gara di ritorno, giocata giovedì sera allo stadio “Geoffroy-Guichard”, i tifosi del St.Etienne hanno deciso di esporre e sventolare orgogliosamente anche loro numerose bandiere palestinesi, manifestando esplicitamente solidarietà alla popolazione di Gaza e schierandosi apertamente contro le azioni e le posizioni ultrasioniste della tifoseria del Beitar.

Tutto questo, tra l’altro, accade proprio a pochi giorni dall’altro episodio similie, avvenuto in Scozia, dove i sostenitori del Celtic di Glagow sono finiti nell’occhio del ciclone per aver osato manifestare la propria vicinanza alla causa palestinese in occasione del preliminare di Champions League contro la squadra israeliana dell’Hapoel Be’er Sheva, scatenando le ire delle autorità israeliane e della stessa UEFA che ha aperto un’inchiesta in merito nei confronti della società biancoverde.

Daniele Caroleo.