L’anteprima dei Mondiali 2014, andata in scena la scorsa estate in Brasile tra polemiche e proteste di piazza, è stata sufficiente a mettere in allarme le autorità brasiliane e i dirigenti della Fifa.

E le notizie che arrivano nelle ultime settimane non stanno facendo altro che alimentare quelle preoccupazioni: tanti stadi ancora da completare, dati poco incoraggianti sulle vendite dei biglietti e un clima sociale tuttora teso.

Proprio il carovita è il tema che innescò le rivolte dello scorso giugno a San Paolo e a Rio de Janeiro, in coincidenza con la Confederation Cup, e che oggi tiene più in apprensione il governo brasiliano. L’inflazione, vicina al 6 per cento, sta erodendo il potere d’acquisto del nuovo ceto medio , compromettendo i risultati raggiunti dagli ultimi governi in termini di emersione dalla povertà.

Per rendere l’idea, si possono citare alcune indagini condotte in tempi recenti. Una di queste – effettuata dalle Nazioni Unite e riportato dalla Bbc – afferma che il Brasile ha alcune delle tariffe telefoniche (fisse e mobili) più care del mondo, mentre elettrodomestici e automobili costano il doppio che in Europa. Un’altra indagine, effettuata dalla società di consulenza finanziaria Mercer, rivela che San Paolo è al 19esimo posto tra le città più costose del mondo, davanti a New York e a solo due posizioni di distanza da Londra. Un’altra istituzione finanziaria privata, Ubs, dà infine un’dea dei prezzi (e delle retribuzioni) in Brasile, mettendo a confronto le ore di lavoro necessarie per acquistare un iphone: 160 a Rio contro le sole 42 di Londra.

Non è un caso, allora, che i dati sulla vendita dei biglietti per le partite della Coppa del Mondo del prossimo anno siano tutt’altro che esaltanti. Alla chiusura della prima fase di vendita, a metà ottobre, le registrazioni fatte sul sito della Fifa ammontavano a 4,5 milioni; decisamente di più di quelle effettuate nello stesso periodo per i Mondiali in Sud Africa (1,6 milioni) ma poco più della metà di quelle (8 milioni) effettuate per i Mondiali in Germania del 2006. In particolare scarseggiano le richieste per Cuiaba (Mato Grosso) e Manaus (Amazonas), i cui stadi ospiteranno rispettivamente tre gare.

Gli organizzatori sperano nella seconda fase di registrazioni, che si aprirà a dicembre e che avrà prevedibilmente un pubblico straniero più che brasiliano. Tuttavia i prezzi in ascesa e il real forte scoraggiano anche i turisti e amanti del calcio del resto del mondo. Si stima che il 12 giugno, il giorno della cerimonia inaugurale, un volo San Paolo-Rio costerà oltre 1000 dollari Usa, contro i circa 250 attuali, mentre il pernottamento in un hotel di Rio di media categoria costerà 200 dollari e oltre.

L’Ufficio nazionale del turismo, Embratur, avverte i voli interni per la fase dei mondiali, giugno e luglio, aumenteranno di diecei volte rispetto ai prezzi “ordinari”, mentre i prezzi degli alberghi si moltiplicheranno per quattro. Discorso analogo per ristoranti, bar e parcheggi.

Intanto i lavori proseguono sotto ritmo. Alla fine dell’estate, a meno di un anno dall’inizio della competizione, i lavori di costruzione di alcune arene – come quelle di Porto Alegre e Natal – non erano arrivate al 75 per cento. A Curitib, invece, è intervenuta la magistratura, che su segnalazione del ministero del Lavoro ha interrotto i lavori dell’Arena da Bixada, una delle sedi dei prossimi mondiali, per l’assenza di condizioni di sicurezza sufficienti per i lavoratori.

Inutile dire che la scadenza inizialmente fissata per il completamento delle opere, ovvero dicembre, non sarà rispettata.

[Fonte: Mondo Calcio]