In questa seconda domenica di novembre, decido di seguire due partite: Borgo Podgora – Torrenova e Albalonga – L’Aquila, valevoli rispettivamente per la Promozione laziale e per il girone G della Serie D.

Borgo Podgora è uno dei borghi rurali dell’Agro Pontino fondati durante la bonifica integrale della grande palude a sud di Roma, negli anni del Fascismo. Sorge sulla “Provinciale” che collega Borgo Piave a Cisterna di Latina, a pochi chilometri dal capoluogo. Decido di giungere alla mia meta in cospicuo anticipo rispetto all’orario d’inizio della partita, nonostante le pochissime ore di sonno, per concedermi una visita a questo piccolo centro dell’area nord-pontina. Le strade sono naturalmente vuote, per cui ho la possibilità di respirare la calma rigenerante che avvolge le campagne.

Terminato il breve ma piacevole giro turistico, decido di avviarmi al campo sportivo, ubicato tra le case del borgo e le distese dei campi coltivati. Noto che, nel campetto adiacente allo stadio, si sta giocando una partita del campionato giovanissimi tra Borgo Podgora e Sezze: vorrei seguire gli sviluppi finali di questo match, tuttavia si avvicina il calcio d’inizio della partita oggetto della presente cronaca, per cui mi dirigo verso gli spogliatoi dello stadio.

Entrato nell’impianto e terminate le pratiche di rito (sottolineo la cordialità dei dirigenti del club ospitante e il clima rilassato tipico di queste bellissime categorie), munito di fratino e macchinetta fotografica, metto piede sul terreno di gioco, dove scambio quattro chiacchiere con l’allenatore della squadra ospite, in attesa dell’inizio della partita (lo scrivo per evidenziare ulteriormente l’atmosfera genuina che si assapora nei campetti della provincia italiana, a differenza di quanto avviene nei palcoscenici del calcio professionistico).

Il girone C della Promozione è molto interessante dal punto di vista tecnico e caratterizzato da notevole equilibrio nelle zone alte della classifica, con diverse squadre ben attrezzate, pronte a contendersi il primato; tuttavia, offre ben poco quanto a tifoserie (è questo l’atavico problema del calcio laziale, generato dalla presenza di due colossi come Roma e Lazio che monopolizzano tutto l’interesse, distruggendo di conseguenza ogni forma di aggregazione intorno alle realtà minori); per questo motivo, quando c’è la possibilità di vedere all’opera una tifoseria al seguito di qualche sodalizio in questi gironi – come nel caso del Torrenova, che può vantare un gruppo di ragazzi che, con costanza e passione, segue le sorti della squadra del quartiere romano in casa e in trasferta- è bene non lasciarsi sfuggire l’occasione.

Gli ultras del Torrenova giungono pochi minuti prima dell’inizio della contesa: una bandierina rossa, fatta sventolare nella stradina parallela a uno dei lati lunghi del prato verde, mi avverte del loro arrivo. I ragazzi romani decidono di non sistemarsi nella tribunetta adibita a settore ospiti, ma dietro la rete che divide il campo dalla strada esterna, non entrando di fatto nell’impianto, bensì seguendo la partita da fuori (immagino che la causa di questa scelta sia stato il prezzo del biglietto). Appese le loro belle pezze sul telo verde-scuro che copre la recinzione, iniziano a tifare, sostenendo la loro squadra. È la prima volta che li osservo, tuttavia mi colpiscono positivamente per come interpretano il tifo: cantano dal primo all’ultimo minuto dell’incontro, pur in quella sistemazione poco comoda, cercando di far sentire la loro vicinanza ai ragazzi in campo. Intonano diversi cori in memoria di Gabriele Sandri, agitano due bandiere e accendono pure qualche luminaria. Tutto questo nonostante la prestazione in campo della squadra sia negativa. Alla fine della partita, chiamano a gran voce i loro beniamini sotto al “settore” per un saluto meritato, dopo aver percorso una distanza comunque considerevole, di domenica mattina, in una categoria che non offre certo grandi stimoli.

Nessuna presenza di tifo organizzato nella tribuna coperta destinata ai padroni di casa, ma soltanto dirigenti e semplici appassionati.

Le due squadre risiedono nei quartieri bassi della classifica, per cui la partita odierna si configura come un vero e proprio scontro salvezza (certo, siamo ancora a novembre, ma vincere partite contro avversarie dirette è sempre importante, considerato che contro le compagini in lotta per la vittoria finale è sempre difficile racimolare punti). Il Borgo Podgora entra in campo agguerrito, annichilendo gli avversari con un 2 – 0 netto nel corso del primo tempo, con entrambe le reti scaturite da azione su palla ferma. Nella ripresa, subito 3 – 0 per i borghigiani, che subiscono però l’espulsione di un loro giocatore. Il Torrenova accorcia le distanze con un bel pallonetto del numero nove, ma ormai è troppo tardi: termina 3 – 1 per i padroni di casa la sfida salvezza.

Al triplice fischio, inzuppato letteralmente di fango, mi reco subito dal direttore di gara per riprendere il documento. Non posso perdere assolutamente tempo: mi aspetta la supersfida del ”Pio XII” di Albano Laziale.

Andrea Calabrese.