“Un consiglio senza offesa…dormite con la luce accesa!” e alcuni manichini raffiguranti dei giocatori con la maglia della Roma impiccati. Questo lo scenario che si presentava ieri sera sull’ormai celebre ponte che affaccia sul Colosseo e che da diversi mesi fa da proscenio alla battaglia dialettica tra romanisti e laziali.

“Macabre minacce dei romanisti alla squadra”, così hanno aperto quest’oggi la maggior parte dei giornali. Dimostrando di capire davvero ben poco. Ora, si può anche non essere ferrati in materia di tifo e striscioni, ma si suppone che quando si scrive su un determinato argomento si sia quanto meno eruditi a tal merito. Ai più arguti – e meno bisognosi di facili click – è apparso chiaro sin da subito che lo striscione affisso sul ponte non apparteneva al tifo romanista, bensì ai supporter laziali. Uno sfottò in piena regola, che ricalca il tema sottolineato dalle ultime coreografie della Nord nelle stracittadine: vale a dire “l’incubo” incarnato dalla Lazio per i tifosi della Roma, che negli ultimi derby hanno visto soccombere malamente la propria squadra.

Un errore a dir poco grossolano, che mette in evidenza ancora una volta il primordiale bisogno della stampa capitolina – e non solo – di nutrirsi di facili sensazionalismi e frasi scandalistiche (o scandalizzate) per attirare l’attenzione della massa, ma non per fare informazione vera e propria.

Del resto risulta sicuramente più facile portare avanti questa ipocrita battaglia alla ricerca del bon ton e contro qualsiasi cosa risulti politicamente scorretta rispetto al certificarsi sulla veridicità di una cosa scritta. Sarebbe stato meglio limitarsi a descrivere il tutto come sfottò e riportare in maniera esatta i fatti. Ma avrebbe richiesto quello sforzo in più di cui taluni giornalisti fanno ormai a meno da anni.

Simone Meloni