Stagione più che positiva quella del Südtirol che, alla prima assoluta in Serie B, non solo raggiunge con ampio margine il traguardo salvezza ma si spinge addirittura fino ai playoff. Superata di misura la Reggina, la compagine altoatesina guidata in panchina da mister Bisoli, affronta in un doppio confronto i loro gemellati del Bari.

Questa insolita sfida fra i due estremi geografici è accompagnata da un meteo non proprio benevolo, anche se alla fine la giornata tiene bene e l’attesa può scorrere in scioltezza fra fiumi di birra, cibo e folklore locale.

Stemperata l’ansia per questo importante match, il Druso va pian piano riempiendosi anche al suo interno. Nessuna recinzione, spalti a ridosso del rettangolo verde, l’atmosfera ricorda molto quella di uno stadio all’inglese per fruibilità della gara, anche se poi in effetti i seimila posti effettivi risultano sempre un po’ risicati, specie nelle grandi occasioni come questa.

Nel settore ospiti, un secco e roboante “Bari Bari” suona subito come una prova di forza, un tentativo di marcare il territorio e cercare al contempo di trasmettere alla squadra la giusta dose di agonismo per imporsi in questa trasferta. Guidati dai “Seguaci”, a loro volta spalleggiati da “Bulldog” e “Re David”, i biancorossi pugliesi si rendono autori di un tifo di pregevole fattura, molto intenso, incentrato soprattutto su cori a ripetere davvero massicci.

La tradizione della tifoseria ospite, il suo trascorso di passione e presenza parla per lei, ma chiaramente quando scocca la scintilla innescata da una squadra all’altezza delle aspettative della piazza, Bari diventa qualcosa di clamoroso, di impressionante in termini di numeri e di tifo.

Per quando riguarda la tifoseria di casa invece, sicuramente da menzionare la scenografia iniziale, semplice nella sua realizzazione ma ben riuscita. Non reggono, in termini di potenza, l’urto dei dirimpettai ma risultano comunque apprezzabili per impegno e costanza, così come hannpo fatto nel resto di questa lunga stagione, in cui non hanno fatto mai mancare il proprio apporto alla loro squadra, compito non così scontato se torniamo a parlare, come poc’anzi, di tradizione storica calcistica o ultras. Da questi e da diversi altri punti di vista, Bolzano ha una storia molto più recente ma si è messa in moto, si è messa in gioco e il suo l’ha fatto, raccogliendo alla fine anche una soddisfacente vittoria, seppur di misura. Da difendere con ancora più determinazione nella gara di ritorno al “San Nicola”.