Mai mi ero spinto a queste latitudini, per cui questa al “Druso” rappresenta la mia prima volta assoluta. Nell’impianto bolzanino sono evidenti i lavori in corso che, tra circa un anno e mezzo, porteranno la capienza totale a 5.500 spettatori a fronte dei 3.000 attuali. Per questo Sudtirol-Modena invece, il dato dei presenti si attesta a 1.200 spettatori circa.

Sistemati nella tribuna, gli ultras di casa, rappresentati dal gruppo Eagles Supporters, a inizio partita effettuano una piccola coreografia per omaggiare un loro amico scomparso, con lo striscione “Lukas vive” che sarà esposto per tutta la partita sopra lo striscione principale del gruppo. Non sono in tanti a sostenere “l’Alto”, come cantano in varie occasioni, comunque una ventina di ragazzi con un tamburo, bandiere e bandieroni, fanno il loro onesto tifo per tutta la partita, senza mai un attimo di sosta, per una prova sicuramente da pollice in su per quanto riguarda l’approccio.

Circa 300 i tifosi modenesi che presenziano in un settore che sembra anch’esso soffrire i lavori in corso. Divisi in due, gli emiliani non saranno di certo incentivati a compattarsi e tantomeno ad accompagnare i cori lanciati dagli ultras della Montagnani versione trasferta. Nel primo tempo il sostegno alla squadra non manca mai, c’è anche un buon seguito degli altri presenti “più timidi”, favorito anche dalle due marcature del Modena. Si vede persino qualche fumogeno, acceso principalmente ad inizio gara, che accompagna lo sventolio dei bandieroni dei gruppi.

Nella ripresa il Modena subisce invece due reti, una bella mazzata morale per buona parte dei tifosi ma non per gli ultras che, seppure in poche unità, continuano il loro sostegno fino al fischio finale. A metà primo tempo l’esposizione di uno striscione di vicinanza ad un tifoso modenese, che in settimana ha perso un proprio caro. Le sciarpe alzate al cielo dagli ultras, non troveranno corrispondenza nel resto dei tifosi “normali” che, al fischio finale, si renderanno autori di qualche contestazione nei confronti della propria squadra, mentre gli ultras invece, a titolo collettivo, intonano un legittimo “Sveglia ragazzi!”, terminando la loro giornata sugli spalti senza eccedere in contestazioni.

Francesco Passarelli