Partita d’alta classifica in Serie C tra FC Südtirol e il Lanerossi Vicenza, capolista del girone B. Già il giorno prima della partita, la società Bolzanese ha comunicato il tutto esaurito, fenomeno piuttosto raro al Druso, dove si continua a giocare anche durante la ricostruzione. Per anni la società biancorossa ha portato avanti il progetto di costruire un stadio tutto nuovo a Leifers, fuori delle mure cittadine. Mancando però un riscontro di pubblico sufficiente come base su cui programmare questo passo un po’ più audace, si è optato appunto per la ricostruzione del Druso. Ricostruire tutto lo stadio in un solo anno avrebbe significato giocare tutte le partite casalinghe in uno stadio omologato lontano da Bolzano. Cosa che avrebbe ulteriormente indebolito la propria “fanbase” perciò, alla fine, si è imboccata la strada di una ricostruzione “modulare” sull’arco di due anni, che non andasse ad incidere sulla stagione calcistica, intervenendo su manto erboso ed altri lavori particolari solo in estate, a campionato fermo.

Dopo la chiusura della tribuna Canazza, dove hanno sede sia il settore dei tifosi organizzati di casa che di quegli ospiti, lo stadio attualmente vede disponibile solo la tribuna Zanvettor, dove hanno traslocato i locali sotto la guida degli Eagles Supporters, oltre a una curva provvisoria in tubi di ferro dietro una delle porte, divisa in due settori scoperti e separati fra di loro, quest’oggi occupati interamente della tifoseria Vicentina, l’una dal nucleo più caldo degli ultras e l’altra da club e altri sostenitori.

Anche nella tribuna opposta sono sistemati tanti tifosi Vicentini e durante il riscaldamento sono in prima fila a salutare ampiamente l’allenatore dei portieri di Bolzano, Pierluigi Brivio, portiere del leggendario Vicenza che, dopo la vittoria in Coppa Italia, regalò ai suoi tifosi le magiche notti di Coppa delle Coppe che lo videro arrivare fino alle semifinali contro Chelsea.

Con l’ingresso delle squadre in campo, i bolzanesi presentano una discreta coreografia con bandierine biancorosse e qualcuna verde. Gli ospiti invece hanno un po’ di bandiere che restano in alto per tutta la partita. Il sostegno vocale e i battimani sono effettuati in gran numero e buona qualità da parte loro, tuttavia avrebbero potuto fare sicuramente di meglio se sistemati tutti insieme nello stesso settore, considerando che la divisione alimenta spesso un accavallamento dei cori e una perdita d’impatto.

In campo, nel primo tempo, i padroni di casa si dimostrano squadra più matura ma senza però riuscire ad apportare seri pericoli alla porta avversaria. Dopo il proverbiale tè dell’intervallo, la capolista diviene sempre più padrona del campo, fino a raggiungere il sospirato gol che da solo decide la partita e mantiene il Vicenza al primo posto della classifica.

Dopo il triplice fischio la squadra saluta la curva (che accende una torcia) con tanti applausi, non dimenticandosi dei tifosi in tribuna, salutati anche loro prima di far rientro negli spogliatoi.

La tifoseria locale, durante la partita, è stata anch’essa sempre in movimento per incoraggiare i propri giocatori, ma data l’inferiorità numerica confronto agli ospiti, sono risultati meno percettibili. Applaudono comunque la squadra per la partita coraggiosa e per una stagione fino a qui al di sopra di ogni aspettativa…

Testo di Jürgen De Meester.
Foto di Jürgen De Meester e Alessandro Lancellotti
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