Lunedì dell’Angelo, tipica giornata di calcio in Austria dove la partita casalinga dell’SV Ried, favorito per la promozione in Bundesliga, arriva al momento giusto per me. Anche se dovevo aspettarmi il traffico pasquale, che poi ha causato anche qualche ingorgo, sono arrivato nella piccola città fieristica ben due ore prima dell’inizio della partita. Dato l’anticipo, trovo ancora molta calma intorno allo stadio, ragion per cui riesco anche a scattare qualche foto in giro prima di andare sugli spalti.
Fino a mezz’ora prima della partita, la situazione rimane molto tranquilla, giusto un po’ di movimento nella curva di casa mi ricorda il motivo per cui avevo scelto questa partita. Poco prima che i giocatori entrassero in campo, la curva di casa si riempie abbastanza bene e in fretta, intonando i primi cori sostenuti da battimani. Poco dopo si alza un piccolo bandierone copricurva dei “Supras 1996” con una Union Jack nelle tinte del club, fiancheggiata a sinistra e a destra da una fila di torce. Deposta la coreografia iniziale, le bandiere si sono prese la scena sventolando con buona continuità a margine di un ottimo tifo. Tutto davvero buono e all’altezza delle mie aspettative, perché per me la curva di Ried è una delle più interessanti dell’Austria dopo quelle dei grandi e più noti club.
Quello che mi ha sorpreso è stato il settore ospiti quasi completamente deserto anche dopo l’inizio della partita, dato che i tifosi dell’SC Austria Lustenau sono tra gli habitué delle trasferte in un campionato in cui ci sono solo pochi gruppi organizzati importanti. Uno sciopero del tifo o problemi con la polizia all’arrivo? Non avevo informazioni in merito. Ma poi, all’improvviso, mi sono ricordato che la gente di Lustenau aveva il mio stesso percorso da fare, solo che avendo io meno strada da fare, ho evidentemente trovato meno (ma non di certo pochi…) ingorghi di loro, che evidentemente saranno rimasti bloccati lungo quella strada. Ed è proprio quello che è successo: dopo circa venti minuti, infatti, un bel gruppetto è entrato nel settore ospiti, ha riempito la recinzione di pezze ed è partito a sua volta con un tifo molto buono e rumoroso, sostenuto da alcune bandiere. Così, sugli spalti, è diventata esattamente la partita che avevo sperato alla vigilia.
Nel frattempo, in campo, lotta feroce per ogni pallone fino al meritato vantaggio del Ried, poi pareggiato da uno spettacolare gol da 65 metri poco prima dell’intervallo. Dopo il tè, l’arrivo tardivo degli ospiti ha portato al vantaggio (almeno dal mio punto di vista di fotografo) di poter apprezzare al meglio la coreografia degli ultras dell’Austria Lustenau all’inizio del secondo tempo, permettendomi di concentrarmi solo su una curva alla volta. E ne è valsa la pena, visto che i ragazzi del Vorarlberg hanno messo in scena uno spettacolo di fumogeni molto intenso per il loro piccolo settore, basato su fumogeni bianchi e “sparafumo” verdi, che non sarei riuscito ad immortalare a dovere dividendomi fra due coreografie.
Dopo di che, i cori sono rimasti forti e intensi, discorso che vale anche per la curva di casa. Alla fine, la contesa in campo si è chiusa con un pareggio meritato, che gli ultras di Lustenau (la cui squadra a inizio stagione era anch’essa tra le favorite per la promozione, seppur ormai sia fuori gara) festeggiano con qualche torcia per salutare il proprio undici presentatosi sotto il loro settore. Fanno altrettanto i tifosi del Ried, ancora in prima linea nella corsa per la promozione. Soddisfatto di quanto vissuto, percorro a ritroso il breve tragitto fino alla mia auto. Nulla di rilevante in tema di ordine pubblico. Sulla via del ritorno, ancora fastidioso il traffico pasquale, ma dopo una prova del genere da parte delle due tifoserie, tutto diventa più sopportabile.
Jürgen De Meester





























