Il sorprendente Empoli ospita la prima della classe, quell’Inter che con Mancini al timone sta vivendo un’annata di autentico rilancio che la vede finalmente lottare per i traguardi che merita. Sfida che si gioca tra due formazioni che stanno conducendo un campionato decisamente positivo, l’Empoli molto più dell’Inter considerando le forze in campo, perciò il pubblico risponde alla grande ed il Carlo Castellani segna il tutto esaurito.

Se nutritissima è la schiera di tifosi empolesi che si augurano di vedere ancora protagonista nel nuovo anno la truppa di mister Giampaolo, altrettanto numerosa è la tifoseria interista che va ad occupare quasi tutti i settori dello stadio, Maratona inferiore esclusa, per quella che può essere definita una vera e propria invasione.

Del resto gli interisti sono un po’ ovunque nello Stivale ed Empoli è una tappa agevole anche per quelle persone che risiedono nel centro-Italia e si vogliono godere una trasferta vicina, senza troppe complicazioni.

Alla fine il cuore pulsante del tifo di fede nerazzurra è il settore ospite, dove vanno a prendere posto i tifosi interisti più accesi compresa naturalmente la Curva Nord formato trasferta. I tre spicchi del settore destinato agli ospiti vengono letteralmente presi d’assalto, specialmente quello centrale dove si vanno a posizionare gli ultras, mentre in quello lato Maratona prendono posto alcuni club e la Banda Bagaj, ormai una presenza fissa e colorata al seguito del Biscione.

Maratona inferiore in grande spolvero, con pochissimi vuoti e con il solito gruppo di ultras a centro settore a dettare i ritmi del tifo. In questa serata sono presenti pure i gemellati di Montevarchi con tanto di pezza esposta per consolidare un rapporto che ormai è pluridecennale ed ancora sentitissimo nonostante il divario di categoria.

Prepartita che scorre tutto sommato tranquillo, applausi e fischi si sovrappongono a seconda della squadra che effettua l’ingresso sul terreno di gioco per il rituale riscaldamento. L’ambiente comincia a carburare quando i Desperados fanno il loro ingresso compatto in Maratona e quasi contemporaneamente gli interisti mostrano il classico striscione da trasferta della Curva Nord.

Ad inizio partita nel settore ospite è un pullulare di bandiere a due aste che colorano la zona centrale mentre qualche bandiera appare negli altri due settori. Da segnalare i due bandieroni della Banda Bagaj che verranno sventolati per diversi tratti dell’incontro.

Gli empolesi optano per qualche bandierone e per qualche sciarpa: i tempi di fumo, colore, torciate sono finiti da un bel pezzo, peccato perché questo era il marchio di fabbrica della Maratona.

Sinceramente, a livello di tifo, mi aspettavo qualcosa in meno dagli interisti che pur non tirando fuori dal cilindro la prestazione della vita, hanno una buona costanza nel tifare per tutta la durata della partita, con qualche picco e con pochi momenti di silenzio. Nonostante la difficoltà nel coordinare un bel numero di persone, magari parecchie di queste in difficoltà nel recepire le indicazioni provenienti dalla balaustra, il tifo di marca nerazzurra inizia con buona lena e si mantiene su livelli più che sufficienti. I cori sono principalmente rivolti alla squadra, qualche grande classico, qualche coro a ripetere ed uno più innovativo che riesce a coinvolgere un bel numero di persone fino a diventare quasi il tormentone della serata. A livello di colore gli interisti ripropongono più volte le tante bandiere a due aste a loro disposizione, mentre due bandieroni vengono fatti sventolare quasi ininterrottamente nella parte bassa del settore. Buona la sciarpata eseguita sul finire dell’incontro, da segnalare infine i cori per i diffidati e quelli contro i nemici napoletani (“Noi non siamo napoletani”) ed atalantini (“Bastardi stiamo arrivando”).

La Maratona empolese non resta certo a guardare e pur con qualche inevitabile momento di pausa, riesce a tener testa ai diretti avversari: qualche bel battimani eseguito da gran parte del settore, qualche coro parecchio seguito; gli empolesi riescono ad animare al meglio la loro zona alternando momenti di spiccata euforia ad altri dove solamente lo zoccolo duro del tifo porta avanti la prestazione canora.

Specialmente nel primo tempo, il tifo azzurro vive di autentiche fiammate magari dettate anche da una squadra che non soccombe minimamente davanti al più forte avversario, che grazie ad uno splendido Icardi passa in vantaggio alla prima occasione proprio sul finire del tempo.

Nella ripresa è sempre l’Empoli a farsi pericoloso, anche se l’Inter si trova nelle condizioni ideali di ripartire in contropiede. La partita resta in perenne bilico con il tifo che risulta appassionato fino al triplice fischio del direttore di gara.

Qualche coro offensivo tra le due fazioni con gli interisti che fanno partire per primi “Desperados tutti viados” per poi bissare un secco “Empoli Empoli vaffanculo” dopo l’ennesimo fallo degli attaccanti azzurri sul portiere Handanovic.

Una volta terminata la partita, qualche problema sorge nel far defluire i tanti tifosi interisti presenti al Castellani: la macchina organizzatrice prova a fare del proprio meglio, ma intorno allo stadio è tutto un sovrapporsi di auto e tifosi che non sanno bene come destreggiarsi negli inevitabili ingorghi che si vengono a creare. La polizia prova a vigilare le vie principali ma i risultati sono piuttosto scarsini, benché si debba considerare la marea di auto private che devono prendere obbligatoriamente la via di casa. Con certi numeri anche le procedure più consolidate sono fortemente a rischio, ma nonostante tutto sembra che non ci siano particolari problemi tra le due tifoserie.

Valerio Poli.