Taranto – Cavese è una di quelle partite che agli amanti del mondo ultras fa tornare in mente tante sfide che dai primi anni 2000 si sono giocate in un clima tutt’altro che amichevole. Un’avversione, tra tifoserie, che è aumentata ad ogni nuova sfida disputatasi. Trasferte che negli anni sono state vietate, concesse senza limitazioni, consentite con dei vincoli ed in ogni occasione, una o l’altra curva, a prescindere dalla presenza avversaria, ha sempre “beccato” l’altra con quegli striscioni pungenti essenza, a mio parere, del bel tifo, caratterizzato dagli sfottò, dalla goliardia e dalla sana voglia di colpire con “quattro” parole ben messe in riga chi si aveva (a volte solo “metaforicamente”) di fronte.

Per quest’ultima gara che si gioca allo Iacovone, la trasferta, così come accaduto per la gara d’andata, viene dapprima consentita dall’Osservatorio con alcune limitazioni. Un po’ tutti eravamo quindi pronti a vivere una partita promettente in campo, tra due squadre che navigano in zona play-off, ma soprattutto sugli spalti, dove chi come noi è cresciuto ed ha imparato a seguire in un certo modo le partite di calcio aveva davvero voglia di esserci.

Purtroppo, dopo aver consentito che la vendita dei biglietti andasse avanti liberamente per un paio di giorni, viene bloccata la distribuzione dei tagliandi e con essa vietata la trasferta dei cavesi, così ci siamo dovuti accontentare di vedere la partita senza poterci godere lo spettacolo degli spalti.

Arrivato il giorno della partita, il divieto viene poi stigmatizzato dai “Taranto Supporters” con uno striscione che critica tale scelta impositiva, rimarcando quanto centrali siano tifo, sfottò e passione per il mondo del calcio. La Curva Nord invece, preferisce esprimersi su tale divieto richiamando uno striscione esposto a Taranto dai cavesi nella stagione 2004-2005, ribadendo la scelta di non partecipare a nessuna “gara campione” perché, proprio come verificatosi in questa occasione, le scelte finali e il coltello dalla parte del manico sono detenuti sempre nelle stesse repressive mani del Potere.

Che altro dire sulla partita? Si è visto un buon Taranto che ha vinto 2 a 1, consegnando di fatto la (meritata) vittoria del campionato al Potenza ed una buona giornata di tifo, in cui sono stati esposti anche altri striscioni di incitamento e richiesta di impegno alla squadra, fino alla fine del campionato, oltre al saluto ad un Ultras recentemente scomparso. Ma alla fine resta comunque l’amaro in bocca: peccato davvero non poter più godere appieno di quelle sensazioni con cui siamo cresciuti all’interno di uno stadio.

Fabio Mitildieri