Inedito. Questo termine ritornerà spesso su questo articolo. Inedito perché nel tempo della feroce repressione che perdura da oltre un lustro e mezzo, scrivere un articolo su questo ennesimo derby di Puglia che mette contrapposte “finalmente” sugli spalti dello Iacovone le due tifoserie è un qualcosa di Inedito, anzi parafrasando il titolo di un famoso film in voga negli anni ’80, è più tipo un “Ritorno al Futuro”. Inedito perché nel 2021 post pandemico (si spera) le nuove generazioni del movimento ultras, al netto delle sue crepe e contraddizioni, sono cresciute a “Pane e Divieti” e con una nota di esibizionismo di gesta diffuse su piattaforme virtuali, ma qua di virtuale c’è veramente ben poco. Obiettivamente è dura essere Ultras ai giorni nostri e scendere a patti con Fidelity Card e astrusità varie, ma per chi è votato al pragmatismo ed al senso di obbedienza verso i propri colori, non approfittare di questo incredibile pertugio istituzionale – leggasi trasferta aperta ai tifosi Andriesi – sarebbe un delitto.

Ma veniamo a noi, gli Dei del Calcio hanno pensato bene che questo derby si dovesse disputare in un turno infrasettimanale. Mercoledì ore 21:00 le squadre entrano finalmente in campo e la Nord Tarantina torna a brillare come se il “Ritorno al futuro” avesse preso piede anche nella loro coreografia, ovvero numerose e splendide torce foto-flash che avvolgono poi in una nebbia fitta lo stadio. I cori prendono ulteriore sostanza quando, tra il 5° ed il 10° circa del primo tempo, giungono finalmente i sostenitori ospiti che, entrando in “grande stile” con torce al seguito, pompano ulteriore adrenalina nella tifoseria di casa. Ruggenti cori ostili tra le parti si registrano facendo quasi da preludio ad un fantomatico derby col Bari quando si alza il classico “Chi non salta è un Barese” tra le file Tarantine, viceversa rispedito al mittente dagli ospiti.

Ad onor del vero il sostegno dei tifosi di casa non manca, ma per chi è abituato ai numeri e al tifo di altre categorie di queste latitudini, forse era lecito aspettare qualcosina in più. Al pareggio del Taranto la curva locale prende letteralmente in mano il resto dello Stadio portandolo a dei picchi veramente alti e dando la spinta al successivo vantaggio. Se proprio un difetto bisogna trovarlo nei tifosi rossoblu, questo è nella mancanza di quel colore e di quella ”argentinità” che ha portato la Nord Tarantina sulla bocca di tutte le tifoserie, italiane e non.

Passando al Capitolo Ospiti, in genere la quantità non è quasi mai sinonimo di qualità, ma si vede che nelle corde degli Ultras Andriesi ci sono sia l’una che l’altra, considerato che per una squadra ultima in classifica e di mercoledì sopraggiungono in circa 200 e quasi tutti Ultras, il che non è da pochi, anzi…

Approfittando di un mezzo black-out, i tifosi andriesi si esibiscono in una coreografia fatta da bandierine biancoazzurre e uno striscione confezionato per l’occasione con il motto: “CHI AMA NON S’ARRENDE”. Cori originali e battimani partecipati da tutti li renderanno ben udibili anche dalla curva opposta. Nonostante in campo la squadra biancazzurra finisca sotto col punteggio, il loro tifo rimane sempre costante e di alto livello, con i bandieroni al seguito sempre alti al cielo che restituiscono un’ulteriore e piacevole nota di colore.

Testo di Miriam Tragno.
Foto di Fabio Mitidieri.