In merito all’inaspettata e sterile protesta generata da una strettissima minoranza di tifosi nella gara con il Manfredonia, la società del Taranto ed il suo Presidente, Domenico Campitiello, si sentono in dovere di precisare alcuni aspetti di questa vicenda e di lanciare un appello rivolgendosi ai tifosi, alle massime istituzioni, ai giornalisti e ai cittadini tutti:
“proviamo insieme, con tutte le forze, a sensibilizzare e civilizzare la mentalità del tifoso”.
Innanzitutto la maglia. Si tratta della terza maglia, che il Taranto ha già utilizzato in passato e che ogni seria società ha all’interno delle proprie divise sociali.
Non si comprende il motivo della contestazione a maggior ragione se si prende in considerazione il recente passato ove il Taranto ha indossato, quale seconda o terza maglia, una divisa completamente gialla (stagione 1997-1998 e stagione 2003 – 2004), una divisa grigia (stagione 2010 – 2011) ed una divisa oro (la passata stagione).
Ai più distratti è opportuno ricordare che il Taranto ha indossato una maglia blu in un derby a Bari nella stagione 1987 – 1988, ovvero nella partita più importante per i tarantini senza che, naturalmente, sfociasse alcuna contestazione.
Va precisato che il cambio di maglia alla fine del primo tempo della gara di domenica è stato suggerito per evitare sia problemi di ordine pubblico, sia, soprattutto, spiacevoli conseguenze in vista delle imminenti gare dei play off.
Perché il Presidente Campitiello ha a cuore questa sua creatura.
A chi invece si chiede se il Presidente sia alla ricerca di una motivazione per abbandonare l’avventura intrapresa un anno fa, diciamo che lo stesso continua nella propria programmazione, senza cedere di un passo e mantenendo gli impegni presi, deciso a farlo sempre e comunque secondo le proprie strategie aziendali.
Il programma resta quello a più riprese annunciato: dal cercare di ottenere il miglior piazzamento nei prossimi play off per poi accedere alla fase di ripescaggio con ottime possibilità di riuscita ove si verifichino le condizioni tecniche.
Il Presidente ha dimostrato, in quasi un anno di gestione, la propria serietà e professionalità: presentando la domanda di ripescaggio a settembre allestendo una squadra di prim’ordine che, nonostante i numerosi problemi incontrati nel proprio cammino, ha sfiorato l’impresa di vincere il campionato, chiudendo con un prestigioso secondo posto. Il Taranto é una delle poche società economicamente sane del panorama calcistico italiano dopo che, solo all’inizio della stagione annaspava in una massa debitoria di non poco conto.
Ebbene, se per una piccola parte di tifosi tarantini é più importante una maglia invece che una società seria, puntuale ed affidabile, allora non potrà essere rappresentata dalla stessa. Diversamente dia un concreto segnale.
Solo facendo quadrato e remando tutti dalla stessa parte si potrà continuare a sognare un Taranto in importanti palcoscenici. Ricordando che le categorie superiori necessitano anche di un pubblico con una mentalità positiva e vicina alla realtà attuale.
Il Presidente non chiede di rinunciare alla passione, chiede a chi crede in questo progetto di affiancarlo fattivamente in un nuovo cammino diverso, con tutto il rispetto, da tutti quelli battuti in precedenza. Un percorso orientato alla vittoria su tutti i fronti, sia quello dei risultati sportivi, sia quello dello sviluppo aziendale del club.
“Avete chiesto il cambiamento. Allora dovete essere pronti all’evoluzione. Il calcio non è soltanto gioco e passione, ma è una realtà aziendale sana, viva e produttiva, da me condotta con un unico interesse: fare bene per tutti.”
Da soli si va forte, insieme si potrà andare lontani.
Un caro saluto a voi tutti e sempre FORZA TARANTO.
Domenico Campitiello