Per la partita del Taranto contro il Sorrento, la Curva Nord dello “Iacovone” si presenta quasi tutta esaurita. Sono oltre 5.500 in tutto le presenze allo stadio che, in un contesto generalizzato di sfiducia e nostalgia di un passato dalla maggiore partecipazione, sono comunque una bella presenza anche considerando che si tratta della prima in casa dopo la penalizzazione di quattro punti a causa di mancati versamenti contributivi contestati dalla Covisoc. Se si eccettua Catania che sta portando allo stadio numeri clamorosi e totalmente fuori scala per la categoria, Taranto ha la terza media del proprio girone per cui si dovrebbe cercare di non buttar via persino il bambino con tutta l’acqua sporca.

Ad inizio gara coreografia in memoria di Sharon, una ragazza di soli diciannove figlia di un vecchio volto noto della Curva, venuta purtroppo a mancare in settimana dopo un incidente stradale. Veramente commovente la parentesi di cordoglio per questa giovane vita spezzata, a memoria non c’è stato niente di così partecipato dalla tifoseria tutta nella storia recente, nulla capace di scuotere i presenti e mettere i brividi a tutti.

Venendo al tifo vero e proprio, la tifoseria rossoblù si conferma sui suoi soliti standard con un po’ di dispersione nel coordinamento che disperde parte del potenziale. Per la prima volta in questa stagione, dopo la summenzionata questione dei punti di penalizzazione, contestata la dirigenza nella persona del presidente Massimo Giove, verso il quale la piazza jonica aveva sotterrato l’ascia di guerra con i recenti risultati positivi che avevano messo in subordine tutta la diffidenza covata per un passato tutt’altro che facile o sereno.

Anche la gradinata ricorda Sharon con uno striscione esposto a inizio partita. Particolari i loro cori, fanno un tifo diverso dalla Nord e anche questa domenica partecipano con buonissimi numeri. Tornando invece al settore principale del tifo tarantino, la cosa che colpisce di più quest’anno è sicuramente nell’uso copioso dei bandieroni, quasi esagerato per Taranto se rapportato alla sua tradizione: veramente tanti e belli, non smettono mai di sventolare e questo del colore è sicuramente un punto a loro favore.

Per la cronaca, c’erano anche una ventina-trentina di ragazzi di Sorrento, secondo gruppo dopo i francavillesi due settimane fa, riusciti a spezzare il lungo isolamento seguiti alla nota e tribolata trasferta dei foggiani, senza ombra di dubbio i migliori visti in riva ai due mari. Onestamente nel trambusto generale e data anche la sproporzione numerica, i sorrentini non si sono sentiti mai, però hanno onorato la gara con la loro presenza e li si è potuti vedere comunque sempre in movimento, segno inequivocabile che, da parte loro, hanno fatto tutto quanto potevano e dovevano.

In campo non si va oltre un pareggio a reti bianche al termine di una partita in definitiva noiosa, salutata comunque dagli applausi del pubblico che continua a credere nell’alleanza con i propri giocatori al fine di portare a casa quanto più possibile da quest’annata comunque non semplicissima.

Fabio Mitidieri